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Il fatto
24 Novembre 2025 - 08:00
Ieri, nel 45° anniversario del sisma che il 23 novembre 1980 devastò l’Irpinia e parte del Sud Italia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato le circa tremila vittime di una delle tragedie più gravi mai vissute dal Paese.
Nel Giorno della Memoria dedicato a quel drammatico evento, il Capo dello Stato ha diffuso una nota per ricordare “una pagina difficile della nostra storia”, un momento che ancora oggi rappresenta un monito sulla fragilità del territorio italiano.
Mattarella ha richiamato alla memoria la violenza delle scosse di quel 23 novembre, una domenica, quando alle 19:34 la terra tremò con un’intensità di magnitudo 6.9, provocando crolli, migliaia di feriti e uno scenario di devastazione in Irpinia, Basilicata e in alcune zone della Puglia.
Il Presidente ha ricordato anche la mobilitazione immediata che seguì al sisma: istituzioni, volontari e cittadini da ogni parte d’Italia accorsero per prestare soccorso. Un’ondata di solidarietà che, ha sottolineato, “rimane impressa nella memoria collettiva” e che deve continuare a ispirare politiche di prevenzione, monitoraggio e ricostruzione antisismica.
“La Repubblica – conclude Mattarella – si stringe ai familiari delle vittime e rinnova il proprio impegno verso la sicurezza dei territori più esposti.”
Anche quest’anno, in Irpinia, il 23 novembre è stato dedicato al ricordo. Numerosi gli appuntamenti e gli eventi rivolti a chi visse quei momenti e alle nuove generazioni, affinché la memoria rimanga viva.
Ad Avellino, in occasione dell’anniversario, è stata inaugurata la mostra itinerante Terremoti d’Italia, realizzata dalla Protezione Civile con il supporto della Regione Campania e del Comune. L’esposizione, visitabile gratuitamente fino al 14 dicembre, propone un percorso interattivo che unisce divulgazione scientifica e memoria storica: documenti, immagini, filmati, strumenti e installazioni guidano il pubblico nella comprensione del rischio sismico e delle tecnologie oggi disponibili per mitigarlo.
Tra le attrazioni più significative della mostra figurano due simulatori sismici:
La “Città sismica”, che mostra come gli edifici in cemento armato reagiscono alle sollecitazioni di un terremoto;
La “Stanza sismica”, dove, accompagnati dai volontari di Lares Italia, i visitatori possono sperimentare in sicurezza gli effetti di un sisma in diverse condizioni strutturali.
L’obiettivo è duplice: mantenere vivo il ricordo delle vittime e diffondere una cultura della prevenzione, fondamentale per costruire comunità più consapevoli e abitazioni sempre più sicure.
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