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18 Dicembre 2025 - 18:40
La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha rassicurato gli studenti del semestre filtro di Medicina: i 55 mila iscritti non rischiano di perdere l’anno. Lo ha dichiarato durante il question time alla Camera, spiegando che gli studenti stanno accumulando crediti formativi e avranno accesso alla graduatoria, che sarà completata anche attraverso debiti formativi.
Nonostante le difficoltà iniziali, tra presunte irregolarità negli esami e un primo appello con un basso tasso di superamento delle prove, Bernini ha difeso la riforma: “Parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato le prove al primo tentativo significa non aver compreso la riforma. Gli appelli sono due e c’è una graduatoria di recupero. Siamo solo al primo tempo e mezzo di un percorso in tre fasi. Questa riforma accompagna gli studenti, non li abbandona”.
La ministra ha confermato l’arrivo di correttivi per facilitare l’accesso: chi supererà due prove su tre, e in alcuni casi anche chi ne ha superata una sola, potrà comunque entrare in graduatoria. Le materie insufficienti saranno recuperate nel corso dell’anno. Bernini ha inoltre sottolineato la disponibilità al dialogo sia nelle sedi istituzionali sia con gli studenti, anche di fronte a critiche accese.
Durante l’insediamento del nuovo Consiglio nazionale degli studenti universitari, la ministra ha annunciato la creazione di un gruppo permanente di confronto dedicato a Medicina, sul modello di quello con la Conferenza dei rettori. Sulla trasparenza dei test, Bernini ha chiarito che i dubbi sono stati smentiti dai fatti: il monitoraggio tecnologico di Cineca ha rilevato solo 17 sanzioni su 55 mila studenti, meno dello 0,03%.
Bernini ha ribadito di non voler tornare ai vecchi test a numero chiuso, definiti come un sistema da cui “fuggire” per evitare società che offrono formazione non realmente utile.
La riforma non è stata accolta senza polemiche. La deputata M5S Marianna Ricciardi ha chiesto alla ministra di rivedere completamente il semestre filtro, sottolineando come la riforma abbia aumentato ansia e difficoltà degli studenti e peggiorato la qualità della formazione.
Il collega Antonio Caso ha parlato di un fallimento annunciato: “Avevate promesso un accesso meritocratico e l’abolizione del numero chiuso. La realtà è diversa. Gli studenti sono stati trattati come cavie e meritano risposte, non insulti”, ricordando anche le contestazioni recenti ad Atreju. Secondo il pentastellato, l’unica soluzione per Bernini sarebbe dimettersi e chiedere scusa agli studenti e al mondo accademico.
Bernini mantiene però la linea: la riforma non sarà abolita, ma adeguata con correttivi per garantire equità e opportunità a tutti gli studenti, senza far perdere loro l’anno accademico.
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