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20 Dicembre 2025 - 08:49
Il bollo moto è un’imposta di possesso e non dipende dall’effettivo utilizzo del veicolo. L’obbligo nasce infatti con l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (Pra), anche se la moto resta ferma. In vista del 2026, è importante conoscere regole, importi e novità normative.
Il tributo interessa tutti i motocicli con cilindrata superiore a 50 cc iscritti al Pra. Per i veicoli fino a 50 cc si applica invece la tassa di circolazione, dovuta solo in caso di utilizzo su strada.
L’importo del bollo motociclistico dipende da:
potenza del motore in kilowatt (kW), considerando solo il valore intero;
classe ambientale Euro indicata sulla carta di circolazione.
Per le moto fino a 11 kW è prevista una tariffa fissa, che varia in base all’omologazione ambientale: da circa 19 euro per le Euro 3 o successive fino a circa 26 euro per le Euro 0.
Oltre gli 11 kW, si aggiunge una quota variabile per ogni kW eccedente: da 0,88 euro (Euro 3 e superiori) fino a 1,7 euro (Euro 0).
In caso di furto, l’obbligo di pagamento decade solo dopo la registrazione della perdita di possesso al Pra. Se la moto viene venduta, il bollo è dovuto da chi risulta proprietario alla data di scadenza.
I veicoli con almeno 20 anni di età possono accedere a agevolazioni, se in possesso di certificazione storica.
Il bollo moto 2026 può essere pagato tramite:
portale Aci;
home banking;
app IO;
tabaccherie abilitate, uffici postali, delegazioni Aci e agenzie di pratiche auto.
Sono esentate le moto con oltre 30 anni. Per quelle tra 20 e 29 anni, dotate di Certificato di rilevanza storica, è spesso prevista una riduzione del 50%, secondo le norme regionali.
Il primo versamento coincide generalmente con il mese di immatricolazione. Se la registrazione avviene negli ultimi dieci giorni del mese, il pagamento può slittare al mese successivo.
L’importo copre il periodo fino alla scadenza ordinaria più vicina, di solito gennaio o luglio.
In Lombardia e Piemonte, invece, il bollo ha validità annuale a partire dall’immatricolazione e va pagato entro la fine del mese successivo.
Per le moto immatricolate dal 1° gennaio 2026, il sistema cambia:
il primo bollo va pagato entro la fine del mese successivo all’immatricolazione;
la validità è di 12 mesi;
la scadenza annuale coincide con il mese di immatricolazione.
Per i veicoli immatricolati prima del 2026, restano valide le scadenze tradizionali.
Il mancato pagamento comporta sanzioni e interessi legali, che aumentano in base ai giorni di ritardo. Dopo i primi mesi, l’importo aggiuntivo diventa progressivamente più oneroso.
15–30 giorni: sanzione 1,5% + interessi
31–90 giorni: sanzione 1,67%
entro 1 anno: 3,75%
tra 1 e 2 anni: 4,29%
oltre 2 anni (senza accertamento): 5%
dopo accertamento ufficiale: 30%
È possibile ridurre le penalità con il ravvedimento operoso veloce: pagando entro 14 giorni, la sanzione è solo dello 0,1% per ogni giorno di ritardo, più i soli interessi.
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