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Sicurezza alimentare a Capodanno: cosa sapere prima di sedersi a tavola

I consigli degli specialisti per riconoscere i segnali di pericolo e prevenire intossicazioni

Sicurezza alimentare a Capodanno: cosa sapere prima di sedersi a tavola

Il tragico episodio avvenuto all’ospedale Cardarelli di Campobasso, dove una madre e la figlia sono decedute per una presunta tossinfezione alimentare, riporta al centro dell’attenzione la sicurezza a tavola proprio nei giorni dei grandi cenoni di Capodanno.
Mentre la magistratura indaga per chiarire se la causa sia stata un fungo velenoso, una conserva alterata o pesce contaminato, gli esperti ribadiscono un concetto fondamentale: la conoscenza degli alimenti e il rispetto di poche ma precise regole di prevenzione possono evitare conseguenze gravissime.

Secondo l’immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione umana, la prudenza non equivale a creare allarmismo, ma rappresenta una forma di tutela della salute basata sulla consapevolezza.

Indigestione o intossicazione grave? Come riconoscerle

È essenziale saper distinguere un semplice disturbo digestivo da una vera intossicazione alimentare.

  • La congestione compare quasi subito dopo il pasto e si manifesta con nausea, acidità, pesantezza o vomito, risolvendosi spesso con il riposo.

  • L’intossicazione grave, invece, è più subdola: i sintomi compaiono dopo 12–24 ore e includono diarrea profusa, crampi intensi, febbre o ittero. Questo ritardo è un segnale critico, perché indica l’azione di tossine che possono colpire fegato e reni.

Un ulteriore campanello d’allarme è il cosiddetto “segnale di gruppo”: se più persone che hanno mangiato lo stesso piatto accusano sintomi simili, è necessario contattare subito un medico o un Centro Antiveleni.

Gli alimenti più a rischio nei menu delle feste

Funghi: massima attenzione all’origine

I funghi sono tra gli alimenti più pericolosi. Devono provenire esclusivamente da filiere commerciali controllate. Se regalati da raccoglitori amatoriali, è indispensabile la verifica da parte degli ispettorati micologici delle ASL.
Un errore comune è pensare che la cottura renda tutto sicuro: molte tossine sono termostabili e resistono alle alte temperature.

Conserve fatte in casa e rischio botulino

Le conserve sott’olio possono favorire lo sviluppo del botulino se non preparate correttamente.
Segnali come tappi gonfi, bollicine, odori anomali o fuoriuscite di liquido impongono di non assaggiare il prodotto: la tossina botulinica è estremamente potente anche in quantità minime.

Listeria monocytogenes, il pericolo invisibile

La Listeria è particolarmente insidiosa perché non altera odoresapore e riesce a moltiplicarsi anche a temperature di frigorifero.
Si trova spesso in formaggi molli, salumi affettati, salmone affumicato e paté. È molto pericolosa per donne in gravidanza, anziani e immunodepressi.
La prevenzione passa da una corretta conservazione degli alimenti e dal mantenimento del frigo a 4°C.

Crudi di mare: non solo una questione di freschezza

Il consumo di pesce crudo (tartare, carpacci) espone al rischio di Anisakis se non correttamente abbattuto.
I molluschi (cozze e ostriche), essendo filtratori, possono accumulare virus come epatite A e norovirus. È fondamentale acquistare solo prodotti tracciabili e ben etichettati.

Alcol e fegato: un equilibrio delicato

Durante i pasti festivi, l’eccesso di alcol rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Il fegato, già impegnato a metabolizzare grassi e zuccheri, può subire un sovraccarico tossico.
La moderazione non è una rinuncia, ma una vera protezione biologica.

La regola d’oro: nel dubbio, non consumare

La medicina non vuole togliere il piacere della festa, ma aggiungere consapevolezza.
Conoscere la provenienza dei cibi, rispettare le regole igieniche e rinunciare a ciò che appare anche solo sospetto è la scelta più sicura.

Festeggiare in modo responsabile significa trasformare il cenone in un momento di condivisione e serenità, evitando rischi inutili per sé e per gli altri.

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