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Economia

Nutella biscuits, con i dazi a rischio investimento da mezzo miliardo?

Ferrero investe 445 milioni in Canada per produrre i Nutella Biscuits e le tavolette Rocher, ma resta l’incognita dei dazi USA

Nutella biscuits, con i dazi a rischio investimento da mezzo miliardo?

Un investimento imponente, da 445 milioni di dollari canadesi, che permetterà di ampliare di 8.400 metri quadrati l’attuale hub industriale. A partire dal 2026 anche i canadesi (e forse non solo loro) potranno gustare i famosi Nutella Biscuits “a chilometro zero”, infatti Ferrero ha annunciato l’avvio della produzione anche nello stabilimento di Brantford, in Ontario. Le nuove linee produttive, digitalizzate grazie all’Internet of Things e alla robotica avanzata, non si limiteranno ai biscotti: nello stesso sito verranno infatti realizzate anche le tavolette Ferrero Rocher, che rappresentano una novità per il mercato canadese, sebbene la data ufficiale del lancio non sia stata ancora comunicata. Un grande investimento che però potrebbe risultare rischioso, vista l'imprevedibilità dei dazi.

L’operazione ha ricevuto anche il sostegno delle istituzioni locali: la provincia dell’Ontario ha destinato 36 milioni di dollari al progetto attraverso l’Invest Ontario Fund, a conferma della volontà di rafforzare l’ecosistema produttivo locale. L’espansione genererà 500 nuovi posti di lavoro, portando a oltre 1.800 i dipendenti a tempo pieno impiegati nello stabilimento.

“Questa espansione rappresenta un impegno nei confronti dell'enorme slancio di Ferrero nella regione e rafforzerà le nostre capacità produttive e la nostra catena di fornitura”, ha dichiarato Omar Zausa, presidente delle attività Ferrero in Canada. Il gruppo ha infatti ribadito l’impegno ad approvvigionarsi localmente per quanto riguarda ingredienti e materiali di confezionamento, sottolineando il legame costruito negli anni con agricoltori e fornitori del territorio.

In superficie, si tratta senza dubbio di una buona notizia. Ferrero espande la propria presenza produttiva in Nord America, crea posti di lavoro, innova i processi e lancia nuovi prodotti. Ma non si può ignorare una domanda cruciale: cosa accadrà se anche nel 2026 dovessero permanere i dazi sull'import-export tra Europa e Stati Uniti?

Oggi i Nutella Biscuits venduti negli USA arrivano dallo stabilimento di Balvano, in provincia di Potenza, unico centro produttivo fino a questo momento. Ferrero, che già dispone di uno stabilimento negli Stati Uniti per altre linee di prodotto, considera il mercato americano strategico per l’espansione del business. Ma un contesto commerciale sfavorevole potrebbe complicare la competitività di prodotti esportati dall’Italia. La nuova fabbrica in Canada potrebbe quindi rappresentare una mossa preventiva: in caso di persistenti barriere tariffarie, produrre in Nord America significherebbe aggirare i dazi e rispondere più rapidamente alle esigenze di un mercato in crescita.

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