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Economia e Industria
08 Maggio 2025 - 21:15
Il 2024 si chiude con numeri in discesa per Bosch, la multinazionale tedesca leader nella componentistica automobilistica. A fronte di un calo del fatturato dell’1,4% rispetto all’anno precedente, per un totale di 90,3 miliardi di euro, l’azienda ha registrato una contrazione del 35% dell’utile operativo (EBIT), fermatosi a 3,1 miliardi contro i 4,8 dell’anno precedente. A pesare è stato soprattutto l’andamento del mercato europeo, che rappresenta circa la metà del giro d’affari globale: qui i ricavi sono scesi del 4,9%, mentre si sono registrate crescite contenute nelle Americhe (+4,8%) e nell’area Asia-Pacifico (+0,7%). Il numero dei dipendenti globali è sceso sotto le 418.000 unità, con una riduzione di oltre 11.500 posti di lavoro (-2,7%).
Nonostante il rallentamento, l’amministratore delegato Stefan Hartung ha confermato gli obiettivi della “Strategia 2030”, che punta a fare di Bosch uno dei primi tre fornitori globali nei suoi mercati chiave entro cinque anni. L’obiettivo dichiarato è una crescita media annua tra il 6 e l’8% fino al 2030, grazie a una forte spinta sull’innovazione tecnologica e alla riorganizzazione interna. Nel primo trimestre 2025 si intravedono segnali positivi: il fatturato è cresciuto del 4%. Tuttavia, Hartung ha ammonito che “non possiamo più permetterci ritardi, poiché ciò indebolirebbe ulteriormente la nostra posizione competitiva”. L’azienda ha quindi annunciato ulteriori “aggiustamenti strutturali” e riduzioni di personale, specialmente in Europa e in Germania. Anche in Italia potrebbero esserci ripercussioni occupazionali.
Per rafforzare la competitività, Bosch ha deciso di investire 250 milioni di euro in startup. Nel 2024 ha registrato oltre 6.700 brevetti, inserendosi tra le 100 aziende più innovative al mondo. La spinta all’innovazione è sostenuta anche dai crescenti investimenti in ricerca e sviluppo, che nel 2024 hanno raggiunto 7,8 miliardi di euro (pari all’8,6% dei ricavi), superando i 7,3 miliardi dell’anno precedente. Si registra invece un calo delle spese in conto capitale, scese a 5,1 miliardi. Bosch non rallenta nemmeno sul fronte ambientale: entro il 2030 punta a raddoppiare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di CO₂, portandolo dal 15 al 30% rispetto ai livelli del 2018. “Il cambiamento climatico non sparisce solo perché l’economia globale ha altri problemi di cui occuparsi”, ha sottolineato Hartung.
Per il 2025, il gruppo stima una crescita modesta tra il 2,25% e il 2,75%, mentre il fatturato dovrebbe salire dell’1-3%, con un “miglioramento significativo” dell’EBIT. Se si concluderanno le acquisizioni delle attività di Johnson Controls e Hitachi, il fatturato potrebbe crescere ulteriormente di uno o due punti percentuali, secondo il CFO Markus Forschner.
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