l'editoriale
Cerca
Economia & Famiglie
13 Maggio 2025 - 18:50
Negli ultimi quattro anni, il prezzo del pane in Italia ha registrato un aumento significativo del 31%, nonostante una riduzione consistente nelle quotazioni internazionali del grano. Secondo l'osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), a marzo 2025, il prezzo medio del pane fresco a Roma è salito a 3,4 euro al chilo, leggermente sopra i 3,3 euro del marzo 2024. Questo rialzo si inserisce in un quadro economico complesso che ha visto il prezzo del grano crollare dal picco del 2022, quando la guerra in Ucraina aveva stravolto i mercati internazionali, portando i prezzi ai massimi storici.
Il grano: prezzi in caduta libera e le previsioni del settore
Il prezzo del grano, che aveva raggiunto vette record a causa delle interruzioni nelle forniture dalla regione del Mar Nero, ha subito un calo drastico nel 2023, arrivando a livelli che non si vedevano da cinque anni. Attualmente, il grano viene scambiato a circa 5 dollari per staio, un prezzo che rappresenta una discesa del 50% rispetto ai picchi raggiunti a maggio 2022. Le previsioni per il 2025 indicano una produzione globale che raggiungerà i 808,5 milioni di tonnellate, con un aumento del consumo e delle scorte globali. La crescita della produzione in Europa, India, Russia e altri grandi produttori, insieme a un incremento delle scorte, promette di stabilizzare ulteriormente il mercato del grano nei prossimi anni.
Le condizioni climatiche e l'aumento della produzione in Europa
In Europa, il panorama è positivo per il grano. La produzione stimata per il periodo 2025/26 mostra un incremento dell'11% rispetto all'anno precedente, portando la superficie dedicata alla coltivazione del grano a 24 milioni di ettari, con rese migliorate rispetto alla media degli ultimi cinque anni. La primavera e l'inverno relativamente miti hanno contribuito a un buon sviluppo delle colture, nonostante i ritardi iniziali causati dalle forti piogge autunnali. Tra i principali paesi produttori di grano, come Germania, Francia e Italia, le condizioni climatiche hanno visto un miglioramento rispetto alle stagioni precedenti, favorendo una raccolta potenzialmente abbondante.
La situazione in Italia: prezzi del pane in aumento nonostante i ribassi del grano
Nonostante il calo delle quotazioni del grano, i consumatori italiani non vedono ancora una diminuzione significativa dei prezzi del pane. In effetti, a Roma, il prezzo del pane è aumentato gradualmente dal marzo 2021 ad oggi, passando da 2,58 euro al chilo a 3,4 euro. Questo contrasto tra l'andamento delle quotazioni del grano e l'andamento dei prezzi del pane solleva una domanda importante: i consumatori possono aspettarsi un abbassamento dei prezzi del pane nei prossimi mesi?
Perché il prezzo del pane continua a salire?
L'aumento dei prezzi del pane, nonostante la discesa del grano, può essere attribuito a diversi fattori, tra cui i costi energetici ancora elevati e le difficoltà legate alla produzione e distribuzione. Inoltre, l'industria della panificazione sta affrontando costi più alti per altre materie prime e il lavoro, che influenzano direttamente il prezzo finale al consumatore. Sebbene il grano rappresenti una parte significativa dei costi, altre dinamiche, come la logistica e la produzione, giocano un ruolo cruciale nell'aumento dei prezzi.
Cosa aspettarsi?
Con il prezzo del grano in calo, è lecito chiedersi se la discesa si rifletterà anche sui prezzi al dettaglio del pane. Tuttavia, è probabile che, almeno nel breve periodo, i prezzi continueranno a rimanere elevati a causa di una combinazione di costi di produzione e difficoltà logistiche. Sebbene le previsioni per l'anno 2025 suggeriscano una stabilizzazione del mercato, l'influenza dei fattori locali, come i costi energetici e le sfide della catena di approvvigionamento, potrebbe continuare a mantenere il prezzo del pane al di sopra dei livelli storici pre-pandemia.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..