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Economia
15 Maggio 2025 - 12:50
Carburante
È entrato in vigore oggi, 15 maggio 2025, il decreto del governo che rimodula le accise sui carburanti, modificando il prezzo di benzina e gasolio alla pompa. Una misura che segna l’inizio di un riallineamento quinquennale della tassazione sui carburanti: la benzina sarà gradualmente meno tassata, il diesel più caro. E gli effetti si vedono subito.
Il provvedimento, pubblicato nella tarda serata di ieri, introduce una riduzione di 1,5 centesimi al litro sulle accise della benzina e, contestualmente, un aumento identico per il gasolio. Il fine è l’allineamento graduale delle imposte che, finora, penalizzavano maggiormente la benzina (con 73 centesimi al litro di accise rispetto ai 62 del gasolio). L’incremento, tuttavia, non riguarderà il settore dell’autotrasporto, che resta esente da questa nuova pressione fiscale.
Secondo i calcoli del Codacons, il nuovo assetto fiscale peserà per oltre 364 milioni di euro l’anno sulle famiglie che utilizzano auto a gasolio, con un aggravio medio di 21,96 euro annui per chi effettua due pieni al mese. In termini pratici, un pieno di diesel costerà 0,915 euro in più già da oggi.
Dall’altro lato, chi guida un’auto a benzina beneficerà di un risparmio: la stessa riduzione di accise garantirà 374,5 milioni di euro in meno di spesa all’anno, con un risparmio proporzionale per ogni rifornimento.
I dati aggiornati del parco auto italiano parlano chiaro: il 42% delle auto circolanti è a benzina, mentre il 40,9% è diesel. Questo significa che i costi e i benefici della misura si distribuiscono quasi equamente, ma con effetti netti leggermente positivi per gli automobilisti a benzina.
Con questo primo passo, il governo punta a correggere uno squilibrio storico nelle accise, ma per molti cittadini il cambiamento rischia di tradursi in un nuovo fronte di spesa.
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