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Economia
26 Maggio 2025 - 15:00
Brusca frenata in Borsa per BYD, il principale produttore cinese di veicoli elettrici, che oggi ha perso l’8,6% sul listino di Hong Kong. Il tonfo arriva inaspettatamente a pochi giorni dai massimi storici, toccati la scorsa settimana, e segue l’annuncio di una drastica riduzione dei prezzi di vendita di ben 22 modelli elettrici e ibridi plug-in, in vigore fino alla fine di giugno. A riportarlo è stata la stessa azienda su Weibo, la principale piattaforma social cinese, che ha comunicato il nuovo piano promozionale. Tra i casi più eclatanti, quello della popolare berlina elettrica Seagull, ora in vendita a 55.800 yuan (circa 7.780 dollari), con uno sconto del 20%. Ancora più marcata la riduzione per la berlina ibrida Seal, che scende del 34%, portandosi a 102.800 yuan.
Si tratta solo dell’ultima mossa in una strategia commerciale aggressiva che aveva già visto, a inizio 2025, la casa di Shenzhen lanciare le nuove versioni della berlina Han e del SUV Tang a prezzi inferiori rispettivamente del 10,35% e del 14,3% rispetto ai modelli precedenti. Il forte ribasso ha innescato un effetto domino sul settore automobilistico cinese, colpendo anche i titoli delle principali concorrenti. Geely Automobile ha registrato un crollo del 9,46%, Li Auto ha perso il 3,17%, mentre Xpeng è arretrata del 4,4%. Il timore tra gli investitori è che BYD stia aprendo una nuova guerra dei prezzi sul mercato domestico, che potrebbe mettere sotto pressione i margini dell’intero comparto.
Paradossalmente, il tonfo in Borsa arriva in uno dei momenti più significativi per BYD a livello internazionale. Secondo un rapporto della società di ricerche Jato Dynamics, ad aprile BYD ha superato per la prima volta Tesla nelle vendite di veicoli elettrici a batteria in Europa, nonostante dazi più alti imposti rispetto al concorrente americano.
I dati mostrano che BYD ha incrementato le proprie immatricolazioni europee del 359% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre Tesla ha subito un crollo del 49%, frenata anche dalle proteste contro il suo CEO Elon Musk, accusato di essere troppo vicino all’ex presidente Donald Trump in vista delle elezioni americane.
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