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Economia ed energia

Dove si ricarica davvero l’elettrico? Il futuro dell’auto passa dai parcheggi

Dalla palestra al supermercato, la vera svolta per la mobilità elettrica è la diffusione capillare delle colonnine di ricarica nei luoghi della vita quotidiana

Dove si ricarica davvero l’elettrico? Il futuro dell’auto passa dai parcheggi

Non bastano gli incentivi all’acquisto, né l’arrivo di nuovi modelli elettrici sempre più performanti. Senza una rete capillare di colonnine di ricarica nei luoghi dove le auto sostano naturalmente – casa, ufficio, supermercato, ospedale – la transizione energetica rischia di restare al palo. Quando trovare una presa elettrica in un parcheggio sarà normale quanto trovare un semaforo su una strada urbana, allora la mobilità a zero emissioni potrà davvero decollare. I parcheggi diventeranno così infrastrutture attive per la transizione ecologica, più che semplici spazi di sosta.

L’Italia conta un buon numero di stazioni di ricarica in rapporto ai veicoli elettrici circolanti, eppure la loro collocazione resta spesso inefficace. Secondo il rapporto 2024 di Motus-E, quasi il 68% delle colonnine è installato su suolo pubblico, in aree urbane non sempre strategiche. Solo il 26% si trova presso strutture commerciali, mentre le autostrade – dove la ricarica veloce è cruciale – ospitano appena l’1,1% dei punti. I parcheggi aziendali? Solo lo 0,3%. L’approccio, insomma, deve essere distribuito e accessibile: l’ufficio, il centro commerciale, la palestra o il parco devono diventare luoghi di rifornimento.

Dopo una fase di stallo, i dati mostrano una ripresa: nel 2025, nei primi mesi, l’adozione di auto elettriche è tornata a crescere in molti paesi europei, Italia compresa. Eppure, le immatricolazioni del 2024 nell’Unione Europea si sono fermate a 1,4 milioni, in lieve calo rispetto agli 1,5 milioni del 2023. Il parco circolante conta oggi 4,4 milioni di auto a batteria su un totale di 256 milioni. Per sostenere questa crescita, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede 713 milioni di euro per installare oltre 21.000 punti di ricarica ad alta potenza entro il 2026. Ma il rischio è quello di installare colonnine dove servono meno, trascurando i nodi davvero critici.

Integrare le colonnine nei parcheggi aziendali, nei centri logistici, nei condomini e nelle aree intermodali è oggi una priorità. Una colonnina installata in un garage condominiale o in un’area commerciale non solo rende più attrattiva la struttura, ma può generare traffico, guadagni indiretti e contribuire alla sostenibilità ambientale. Le colonnine rappresentano anche un’opportunità per valorizzare gli immobili: centri commerciali come Il Gialdo (Torino), I Gigli (Firenze) e Maximo (Roma) hanno ottenuto certificazioni ambientali internazionali come Leed e Breeam grazie alla presenza di punti di ricarica elettrica.

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