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Economia

Sistemi di pagamento più economici per banche e imprese: ecco cosa emerge dal rapporto di Bankitalia

Addebito diretto e bonifici tra le soluzioni meno costose, mentre gli assegni restano i più onerosi.

Sistemi di pagamento più economici per banche e imprese: ecco cosa emerge dal rapporto di Bankitalia

Foto di repertorio

Il terzo rapporto della Banca d'Italia sul costo degli strumenti di pagamento fornisce uno spunto interessante per banche e imprese che cercano di ottimizzare le spese legate alle transazioni. Secondo lo studio, tra i sistemi di pagamento meno costosi per gli intermediari troviamo gli addebiti diretti, con solo 0,19 euro per operazione, seguiti da carte di debito e prepagate (0,32 euro) e i bonifici ordinari (0,70 euro). In fondo alla lista, i pagamenti con assegni risultano essere i più costosi, con ben 5,28 euro per transazione.

Lo studio, che ha coinvolto 15 gruppi bancari e finanziari che coprono circa l’80% del mercato delle transazioni in Italia, ha analizzato i costi per i prestatori di servizi di pagamento e per gli esercenti, nonché il costo complessivo per la collettività. Il costo più basso in percentuale sul valore del pagamento risulta essere quello dei bonifici ordinari, con solo lo 0,01%, mentre le carte di credito sono quelle che comportano il costo più elevato, con l’1,54%.

Se invece si analizzano i costi per gli esercenti, i bonifici e gli addebiti diretti risultano ancora una volta i più vantaggiosi, con un costo medio per operazione di 0,15 euro. Al contrario, i pagamenti con assegni sono tra i più onerosi, con un costo di 2,91 euro per operazione.

Il rapporto mette in evidenza anche il risparmio generale in termini di costi unitari rispetto agli anni precedenti. In particolare, il costo per operazione si è ridotto grazie all'adozione di strumenti di pagamento digitali, con un incremento delle transazioni online e una diminuzione dell'uso di metodi tradizionali come il contante e gli assegni. Inoltre, i pagamenti telematici (home/mobile banking) hanno visto una crescita significativa, passando dal 74% del 2009 all’attuale 93%.

Un altro dato interessante riguarda il risparmio complessivo generato da questa flessione dei costi unitari, che si stima abbia portato a una riduzione del 0,1% del Pil rispetto alle indagini precedenti. Questi risultati riflettono il progresso delle economie di scala e l’innovazione digitale che sta caratterizzando il settore dei pagamenti, portando benefici a banche, imprese e consumatori.

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