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Economia

Cosa sapere per aprire (o no) la partita IVA: cos'è, come funziona e quanto costa

Tra regimi fiscali e requisiti fondamentali, tutto quello che devi sapere sul lavoro autonomo

Cosa sapere per aprire (o no) la partita IVA: cos'è, come funziona e quanto costa

Foto di repertorio

Se desideri diventare un lavoratore autonomo, è indispensabile conoscere cos'è e come funzione la partita IVA in Italia. Tra benefici e rischi, esistono informazioni da non ignorare per gestire al meglio le possibilità.

La partita IVA è un codice di 11 cifre che identifica univocamente un lavoratore all'Agenzia delle Entrate. Ci sono 4 requisiti fondamentali per ottenerla: il compimento della maggiore età (o l'emancipazione dal tribunale), la capacità di intendere e di volere, la residenza in Italia e la fedina penale pulita (o la riabilitazione a seguito di eventuale condanna). La possibilità di diventare autonomi, non esclude del tutto di poter avere anche un lavoro da dipendente. Ciò che si deve considerare quale requisito per tale situazione è differente sulla base del contesto lavorativo. Se privato, va rispettata l'eventuale non concorrenzialità, se pubblico, è presenta qualche specifica in più, soprattutto se si parla di full-time.

Le principali tipologie di attività previste dallo stato sono intellettuali, artigianali o commerciali. Sulla base della categoria in cui lo Stato inserisce la professione, i costi e gli obblighi mutano. La classificazione delle attività è utile anche a capire l'identità del lavoratore, se libero professionista o ditta individuale.

Un altro codice di cui sapere la natura è quello ATECO, il quale serve ad identificare il tipo di attività svolta in maniera univoca. Ciò che aiuta a definire, dunque costi e spese, sono il fulcro della scelta per molti individui. L'autonomia determina, infatti, anche una maggiore responsabilità, dovuta al fatto che i contributi previdenziali sono a carico del lavoratore, così come ogni procedura economica e burocratica. Il regime fiscale costituisce una delle scelte primarie nell'approccio alla partita IVA, che prevede la divisione tra ordinario e forfettario. Il primo suddivide l'IRPEF in scaglioni (sulla base del reddito annuo), il secondo impone una flat tax (o imposta sostitutiva) che è stabile al 5% per i primi 5 anni per poi salire al 15%. Tra i requisiti per richiedere quest'ultimo regime ne figurano sia di economici, come una RAL inferiore ai 30.000 euro, sia di natura personale, come la residenza in Italia o le quote societarie.

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