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ECONOMIA

Stipendi pubblici: fino a 300 euro in più al mese per i dipendenti locali

Una nuova circolare del ministero dell’Economia porta aumenti salariali per i dipendenti: ecco chi potrà beneficiare dell'aumento e cosa cambia per le buste paga

 Stipendi pubblici: fino a 300 euro in più al mese per i dipendenti locali

È ufficiale: i dipendenti degli enti locali vedranno aumentare il loro stipendio, con incrementi che possono arrivare fino a 300 euro lordi al mese. La novità, contenuta in una circolare del ministero dell’Economia, riguarda i lavoratori non dirigenziali di Regioni, Comuni, Province e Città Metropolitane. Ma chi sono i beneficiari? E come cambieranno gli stipendi? Scopriamo insieme i dettagli di questa importante misura che potrebbe cambiare le buste paga di molti dipendenti pubblici.

Chi sono i destinatari dell’aumento?

L’incremento salariale riguarda esclusivamente i dipendenti non dirigenziali. Quindi, sebbene l’aumento possa raggiungere una cifra considerevole, non interessa i ruoli dirigenziali come i segretari comunali o altri incarichi apicali. La misura si estende anche alle Unioni di Comuni, che potranno adeguare le retribuzioni in base alle stesse linee guida previste per gli altri enti locali. Un aspetto importante è che l’aumento non è una misura temporanea, ma strutturale, destinata a rimanere nel lungo periodo.

L’entità dell’aumento: fino a 300 euro al mese

Come anticipato dal ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, l’incremento potrà arrivare fino a 300 euro lordi al mese, ovvero circa 3.926 euro lordi annui, considerando anche le 13 mensilità. Gli enti locali avranno la possibilità di incrementare il Fondo per le risorse decentrate, che riguarda le componenti accessorie dello stipendio, come gli incarichi di posizione organizzativa e le indennità.

L’aumento sarà calcolato rispetto alla spesa sostenuta nel 2023 per gli stipendi tabellari dei dipendenti delle aree professionali, con una soglia massima di incidenza del 48% rispetto alla componente stabile del Fondo. Questo incremento sarà riservato al trattamento accessorio, allineandolo a quello riconosciuto ai dipendenti ministeriali con funzioni simili.

Attualmente, solo circa 400 Comuni su migliaia hanno raggiunto o superato la soglia che consente l’incremento. Ciò significa che oltre il 90% dei Comuni potrebbe rivedere le proprie retribuzioni al rialzo, sebbene la misura comporti un impegno stabile per i bilanci degli enti locali. Per questo motivo, la Ragioneria Generale dello Stato ha raccomandato agli enti locali di valutare attentamente l’impatto economico a lungo termine, in modo da garantire l’equilibrio dei bilanci anche per gli anni futuri. 

Un’altra novità importante riguarda le Unioni di Comuni, che possono beneficiare della stessa misura di adeguamento salariale. Tuttavia, per fare in modo che le risorse siano distribuite in modo equo, i Comuni aderenti dovranno cedere una parte dell’aumento delle risorse assegnate alla componente stabile dei propri fondi, in modo da garantire l’adeguamento salariale anche a livello associato.

Intanto, proseguono i negoziati sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-2024 per le Funzioni locali, che coinvolge circa 500.000 dipendenti pubblici. Sebbene le trattative non abbiano ancora portato a un accordo definitivo, il governo ha scelto di intervenire direttamente con la misura "sblocca-stipendi", inserita nel decreto PA, per garantire aumenti immediati. In sintesi, mentre l'aumento di 141 euro al mese arriva dal rinnovo del contratto, il governo ha deciso di aggiungere un ulteriore aumento grazie alla misura sul trattamento accessorio, al fine di soddisfare le aspettative salariali più alte espresse dai sindacati.

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