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FOOD & ECONOMIA

Caldo torrido nei campi: a rischio 500mila lavoratori e le raccolte italiane

Le alte temperature minacciano la salute dei lavoratori e le produzioni agricole: Coldiretti chiede misure urgenti per evitare danni irreparabili al Made in Italy

Caldo torrido nei campi: a rischio 500mila lavoratori e le raccolte italiane

Le temperature record di questa estate stanno mettendo a dura prova l’agricoltura italiana. Con circa 500mila lavoratori nei campi, Coldiretti lancia un avvertimento alle aziende agricole: senza misure adeguate, i rischi per la salute dei lavoratori e per le raccolte potrebbero essere gravi. Le alte temperature minacciano la qualità delle produzioni e richiedono soluzioni immediate per evitare danni irreparabili.

Il caldo torrido, che ha colpito in particolare le regioni agricole più produttive, sta già causando danni significativi alle coltivazioni. In Toscana, per esempio, i meloni sono stati bruciati dal sole. Un fenomeno che non riguarda solo una singola varietà, ma minaccia l'intera produzione agricola nazionale, con potenziali ripercussioni sulla disponibilità dei prodotti sugli scaffali dei supermercati.

In questo contesto, la Coldiretti ha sottolineato l’importanza di adottare misure straordinarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e la qualità delle produzioni. Tra le raccomandazioni figurano l'uso di dispositivi di protezione contro il sole, come cappellini e indumenti adatti, e l’organizzazione dei turni di lavoro per evitare le ore più calde della giornata. Le attività di raccolta potrebbero essere spostate al mattino presto o addirittura durante la notte, quando il clima è meno inclemente.

L’appello arriva in un momento cruciale, tra luglio e settembre, quando maturano gran parte dei raccolti di frutta, verdura e cereali. L’interruzione delle attività in questi mesi rischierebbe di compromettere intere produzioni, con effetti devastanti sull'intero settore agroalimentare.

Inoltre, Coldiretti ha reso noto che l’ente sta collaborando con il ministero del Lavoro e con le Regioni italiane per sottoscrivere protocolli di sicurezza che coinvolgano tutte le parti sociali. L’obiettivo è garantire che le misure necessarie vengano attuate in modo uniforme, per tutelare sia la salute dei lavoratori sia la continuità della produzione agricola. La situazione, dunque, rimane sotto stretta osservazione, mentre le aziende agricole si preparano a gestire una delle estati più difficili degli ultimi anni.

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