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Economia
11 Luglio 2025 - 11:35
Leonardo si conferma in vantaggio nella gara per l’acquisizione dell’unità veicoli militari di Iveco Group (Idv), pur avendo presentato l’offerta economicamente meno elevata tra i contendenti. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il gruppo italiano ha messo sul tavolo circa 1,6 miliardi di euro, inclusi i debiti, per rilevare l’unità specializzata nella produzione di mezzi per la difesa e la protezione civile. L’offerta di Leonardo è inferiore rispetto a quelle presentate da Knds Nv, colosso franco-tedesco del settore, e dal gruppo ceco Csg (Czechoslovak Group). Tuttavia, la posizione del gruppo guidato da Roberto Cingolani, in cordata con il partner tedesco Rheinmetall, potrebbe essere rafforzata dal contesto politico: Leonardo è l’unico concorrente italiano ancora in gara e gode del favore di parte del governo, che ha più volte ribadito la volontà di mantenere l’unità sotto controllo nazionale.
Una fonte vicina al dossier ha sottolineato che, nonostante l’offerta di Leonardo sia la più bassa, essa si avvicina comunque al valore atteso da Iveco, società controllata dalla holding Exor della famiglia Agnelli. La decisione finale potrebbe arrivare nelle prossime settimane, con la possibilità che Exor valuti anche una scissione dell’unità come opzione alternativa. Il Ministero dell’Economia ha già espresso pubblicamente la volontà che l’unità resti in mani italiane, una posizione condivisa anche dal Ministro della Difesa Guido Crosetto. In questo contesto, Leonardo – partecipata dallo Stato italiano – rappresenta una scelta “protetta”, grazie anche al possibile esercizio del golden power, lo strumento che consente al governo di bloccare operazioni in settori strategici qualora coinvolgano soggetti esteri.
Tra i concorrenti, Knds è considerata una delle offerte più solide dal punto di vista industriale, ma la componente tedesca del gruppo nutre riserve sull’operazione, temendo un impatto negativo sulle attività in corso e sull’ipotesi di un’eventuale Ipo. Va ricordato che Knds è già presente in Italia con attività legate alla produzione di munizioni, ma la sua natura straniera rappresenta comunque un ostacolo in un contesto dove la tutela dell’interesse nazionale pesa più del mero valore economico. Il terzo pretendente, Csg, è noto per la sua strategia espansiva: nel 2023 ha acquistato una divisione di Vista Outdoor (che include i marchi Remington e Federal) per oltre 2 miliardi di dollari. Nonostante la solidità finanziaria, l’origine extra-UE del gruppo guidato dal miliardario Michal Strnad potrebbe renderne difficile l’acquisizione alla luce delle prerogative del governo italiano.
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