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Il calo
16 Luglio 2025 - 16:10
Giornata nera per Renault alla Borsa di Parigi, dove il titolo è precipitato oltre il 16% nelle prime ore di contrattazione, scendendo a 34,4 euro per azione. La casa automobilistica francese ha comunicato martedì sera che il direttore finanziario Duncan Minto assumerà ad interim la guida del gruppo, dopo la partenza di De Meo, destinato al gruppo del lusso Kering. Scozzese, classe 1975, Minto è in Renault dal 2001 e ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità nell’area finanziaria, fino alla nomina a CFO lo scorso marzo, in un momento critico segnato dalla svalutazione da 9,5 miliardi della partecipazione in Nissan.
Appena insediato, Minto ha annunciato una revisione significativa degli obiettivi per il 2025: il margine operativo è stato abbassato al 6,5% (rispetto al precedente target pari o superiore al 7%), mentre il free cash flow è atteso ora tra 1 e 1,5 miliardi di euro, contro gli almeno 2 miliardi precedentemente stimati.
I numeri del primo semestre confermano le difficoltà del gruppo: i ricavi sono saliti del 2,5% su base annua, a 27,6 miliardi di euro, in linea con le attese degli analisti, ma il margine operativo si è fermato al 6%, sotto le previsioni. Particolarmente deludente la generazione di cassa, con un free cash flow di appena 47 milioni di euro, frenato da un peggioramento del capitale circolante netto per circa 900 milioni. Le cause? Un calo delle vendite a giugno, maggiori scorte e una tempistica sfavorevole nella fatturazione.
Il titolo Renault è stato immediatamente punito dagli investitori, che hanno visto nel combinato disposto dell’uscita di De Meo e del taglio delle previsioni un possibile segnale di peggioramento strutturale. Il titolo ha aperto in forte calo a 35,5 euro, per poi scendere ulteriormente a 34,4 euro, toccando i minimi da oltre un anno.
Eppure, la casa francese continua a ribadire il proprio impegno in una strategia incentrata sulla creazione di valore, anche a scapito dei volumi. Il gruppo ha annunciato un piano di contenimento dei costi a breve termine, con misure mirate alla riduzione delle spese generali, al miglioramento dell’efficienza produttiva e a tagli nella R&D. Le scorte restano sotto controllo: a fine giugno Renault contava 530 mila veicoli in inventario, in calo rispetto ai 560 mila di marzo. L’utilizzo medio degli impianti resta stabile attorno al 90%, un livello invidiabile rispetto a molti concorrenti europei.
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