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Per gli influencer sopra i 500mila follower scatta l’obbligo di iscrizione al Registro Agcom (e le multe sono salate)

Approvato il primo Codice di condotta per i creator: trasparenza pubblicitaria, tutele per i minori e sanzioni fino a 600mila euro

Per gli influencer sopra i 500mila follower scatta l’obbligo di iscrizione al Registro Agcom (e le multe sono salate)

Il settore dell’influencer marketing entra ufficialmente nella cornice della regolazione pubblica. Dopo mesi di consultazioni e accesi confronti interni, l’Agcom ha approvato il primo Codice di condotta per gli influencer “rilevanti”, dando così il via a una serie di obblighi e tutele che promettono di rivoluzionare l’ecosistema digitale italiano. La novità più visibile è l’istituzione di un Registro ufficiale dedicato ai creator con oltre 500mila follower o con una media mensile di almeno 1 milione di visualizzazioni su una piattaforma social o video. Un perimetro che, sebbene sembri ristretto, tocca alcuni dei protagonisti più influenti (e remunerativi) del mondo digitale.

Secondo le stime più recenti, nel 2024 il settore dell’influencer marketing ha generato in Italia un volume d’affari di 370 milioni di euro, con previsioni in crescita fino a 385 milioni nel 2025. Numeri che lo collocano ormai stabilmente all’interno delle filiere economiche più dinamiche della comunicazione e della pubblicità.

Il documento approvato dal Consiglio Agcom vuole a colmare il vuoto regolatorio che ha finora lasciato gli influencer liberi da obblighi formali, a differenza dei tradizionali operatori televisivi e radiofonici. Non a caso la nuova normativa equipara i grandi influencer a soggetti editoriali, richiedendo loro lo stesso livello di trasparenza e responsabilità.

Tra le misure più rilevanti previste dal Codice:

  • Obbligo di dichiarare esplicitamente le comunicazioni commerciali, eliminando la cosiddetta “pubblicità mascherata”;

  • Maggiore tutela dei minori, sia in termini di contenuti che di esposizione;

  • Rispetto dei diritti fondamentali e delle norme sulla proprietà intellettuale;

  • Sanzioni economiche fino a 250mila euro per chi non si adegua, che possono salire fino a 600mila euro in caso di violazioni gravi, in particolare nei confronti dei minori.

La decisione dell’Autorità arriva in un momento in cui la professionalizzazione degli influencer è ormai un dato di fatto. Brand, agenzie e piattaforme investono cifre crescenti in contenuti digitali, e i creator – spesso veri e propri imprenditori – rappresentano oggi un canale chiave nelle strategie di marketing. Tuttavia, fino ad oggi, la trasparenza e la responsabilità sono state affidate alla sensibilità del singolo. Con questo intervento, l’Agcom mette invece paletti chiari e vincolanti.

Non sono mancate, però, voci critiche. La stessa Giomi, commissaria Agcom che ha espresso voto contrario, ha sollevato dubbi sull’impatto concreto delle nuove regole e sulle modalità con cui verranno applicate. Alcuni osservatori del settore temono un eccesso di burocrazia o la possibilità che le sanzioni colpiscano in modo sproporzionato rispetto alla reale capacità dei creator di adattarsi. Resta il fatto che il Codice rappresenta una svolta: per la prima volta, in Italia, il mestiere dell’influencer entra in un perimetro giuridico riconosciuto e codificato, con diritti e doveri che ricordano sempre più quelli dell’editoria tradizionale.

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