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L'intervista
26 Luglio 2025 - 13:05
Angelo Mastrolia, presidente esecutivo di NewPrinces
“Il problema di Carrefour non era il mercato italiano, ma la gestione francese. Lo dimostreremo prima di quanto vi aspettiate”. Con queste parole, Angelo Mastrolia, presidente esecutivo di NewPrinces, ha commentato l’operazione che ha portato alla clamorosa acquisizione dei 1.027 punti vendita di Carrefour Italia. Lo ha fatto in una lunga intervista rilasciata a ClassCnbc, subito dopo la presentazione agli analisti del deal che scuote il panorama della grande distribuzione italiana. Un'acquisizione che ha generato reazioni contrastanti: da un lato l’apprezzamento dei concorrenti – come quello del ceo di VéGé, Giorgio Santambrogio, che ha definito l’operazione «un bellissimo progetto» – dall’altro lo scetticismo dei mercati, con il titolo che ha chiuso in calo dell’8,6% venerdì 25 luglio. Mastrolia, però, non sembra affatto preoccupato: “I listini usano gli Excel. Noi gestiamo aziende. E le abbiamo tutte rilanciate”.
L’operazione Carrefour non è frutto di una strategia improvvisata. Mastrolia chiarisce che la visione è chiara da tempo: “Crediamo da sempre nella supply chain integrata. È la stessa intuizione che ha avuto Luxottica, passando da produttore di occhiali a leader globale integrato”. Altro riferimento strategico: i colossi svizzeri Migros e Coop, che uniscono produzione e distribuzione. Con un piano di investimenti da 240 milioni – in parte supportato dal gruppo francese – NewPrinces punta a rilanciare Carrefour Italia concentrandosi su due leve: rinnovare l’esperienza d’acquisto nei punti vendita e valorizzare i prodotti italiani, soprattutto quelli locali e territoriali. “Uno degli errori dei francesi è stato standardizzare l’offerta in un Paese fatto di regionalismi e ingredienti”.
Sul fronte finanziario, Mastrolia respinge con decisione ogni accusa di avventatezza. L’acquisizione – spiega – prevede un esborso diretto di soli 200 milioni, grazie a un badwill favorevole e al supporto finanziario di Carrefour per 237 milioni. “Il capex è coperto dal cash in action. E la nostra posizione finanziaria netta migliorerà di 150 milioni già a fine anno”. A chi teme la complessità dell’operazione, Mastrolia replica ricordando i risultati raggiunti negli ultimi anni: “Nel 2019 avevamo 320 milioni di fatturato, oggi siamo a quasi 7 miliardi. Abbiamo integrato il gruppo Princes in tempi record e il nostro rapporto tra debito ed Ebitda è sceso da 3,4 a 1 volta”.
Tutto è partito nel 2008, con l’acquisizione della Latteria Giglio da Parmalat. Da lì, una serie di operazioni di crescita che hanno fatto di NewPrinces il secondo gruppo alimentare italiano, con 18mila dipendenti nel mondo. “Abbiamo creduto nel modello multibrand, multiprodotto e multicanale, mantenendo però una struttura snella e orizzontale”, racconta Mastrolia. L’imprenditore salernitano, partito dalla Latteria Piana del Sele, alle porte di Salerno, non nasconde l’orgoglio: “Un nostro socio inglese aveva investito 20 milioni quando il titolo era a 6,30 euro. Oggi valgono quasi 70 milioni”.
A chi suggerisce che l’acquisizione di Carrefour possa rappresentare un salto troppo ambizioso, Mastrolia risponde secco: “Il passo più lungo della gamba lo si fa quando ci si espone troppo. Qui non solo non ci siamo esposti, ma miglioreremo anche la nostra posizione finanziaria. E questo senza contare il valore che creeremo con il rilancio dell’insegna”.
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