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Finanza

Satispay punta a diventare la super app italiana del denaro

Cresce a doppia cifra nei ricavi, debutta negli investimenti e nel welfare. Ma resta il rosso: nel 2024 perdita netta di 47 milioni

Satispay punta a diventare la super app italiana del denaro

Alberto Dalmasso, fondatore e CEO di Satispay

Da semplice app di pagamenti tra amici a potenziale super app della finanza personale: Satispay continua la sua corsa all’espansione, anche a costo di rimanere – per ora – in territorio negativo sul bilancio. Con ricavi cresciuti del 66% nel 2024 e nuove linee di business lanciate nei settori Welfare aziendale e Investimenti personali, l’unicorno italiano fondato da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta mostra numeri in forte crescita, pur restando in una fase di investimenti massicci. Il 2024 si è chiuso con 46 milioni di euro di ricavi di network (da utenti, aziende ed esercenti) e 60 milioni di ricavi ricorrenti annuali a dicembre, con un impressionante tasso di crescita annuale composto del 100% dal 2020. Gli utenti attivi sono saliti a 5,5 milioni, mentre gli esercenti hanno superato quota 400mila.

L’anno è stato segnato dallo sviluppo del ramo Welfare, che ha visto un raddoppio di aziende clienti: da 20.000 a 25.000, con un volume di ordini cresciuto a 100 milioni di euro. Questo segmento garantisce a Satispay una marginalità media del 10%, e si sta rivelando una delle scommesse più azzeccate del gruppo. Ma la vera novità è lo sbarco nel mondo degli Investimenti. A maggio 2025 è stato lanciato il primo prodotto, il Salvadanaio remunerato, che in poco più di un mese ha già attirato 115mila utenti, con il 73% che ha attivato depositi ricorrenti. E per l’autunno sono attesi nuovi strumenti pensati per obiettivi a lungo termine.

Nonostante la crescita esponenziale, Satispay chiude ancora in rosso. Il risultato netto del 2024 è stato di -47,3 milioni di euro, peggiorando leggermente rispetto al 2023. L’Ebitda negativo è migliorato (-39 milioni contro -45,5), ma restano elevati i costi del personale, saliti a 40,8 milioni per sostenere le assunzioni nei nuovi settori. In compenso, l’azienda ha dimezzato l’erosione di cassa, scesa da 63 a 30 milioni, e chiude l’anno con 110 milioni in cassa, grazie anche a un round di finanziamento da 60 milioni. L’obiettivo è raggiungere la profittabilità nei prossimi anni, compatibilmente con le opportunità di espansione.

Guardando avanti, Satispay vuole liberarsi del vecchio modello “prepagato”. L’azienda punta a diventare una vera e propria piattaforma multifunzione, offrendo servizi finanziari integrati. Tra le opzioni al vaglio, anche il Buy Now, Pay Later (compra ora, paga dopo): una mossa che potrebbe trasformare completamente il suo posizionamento. Non a caso, è appena entrato nel team Julien Ariaux, ex PayPal e specialista globale del rischio per prodotti “paga dopo”. La sua presenza alimenta le voci su nuovi sviluppi nel credito al consumo. L’ad Dalmasso frena gli entusiasmi: «Stiamo lavorando su 4-5 progetti, non tutti vedranno la luce. Ma oggi possiamo permetterci di pensare in grande».

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