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Economia

Decreto fiscale approvato: via libera alla nuova sanatoria per partite Iva

Il Senato conferma il ravvedimento speciale 2025-2026, aliquote più basse per i contribuenti virtuosi

Decreto fiscale approvato: via libera alla nuova sanatoria per partite Iva

Foto di repertorio

È ufficiale: con il via libera definitivo del Senato, avvenuto ieri martedì 29 luglio tramite voto per alzata di mano, il Decreto fiscale diventa legge. Il provvedimento introduce una nuova sanatoria destinata esclusivamente alle partite Iva, che potrebbe coinvolgere una platea potenziale di oltre due milioni di contribuenti, con un introito stimato per lo Stato di circa un miliardo di euro.

La misura è riservata ai soggetti che entro il 30 settembre aderiranno al concordato preventivo biennale relativo agli anni 2025-2026, per sanare controversie fiscali pregresse relative al periodo dal 2019 al 2023. L’aspetto principale riguarda l’applicazione di aliquote differenziate, determinate in base al livello di affidabilità fiscale del contribuente, stabilito dagli Indicatori sintetici di affidabilità (Isa).

Per i contribuenti più virtuosi, con punteggi Isa compresi tra 8 e 10, l’imposta sostitutiva prevista è pari al 10%; per punteggi Isa tra il 6 e il 7, l’aliquota sale al 12%, mentre per chi ha un punteggio Isa inferiore o uguale a 5, l’aliquota raggiunge il 15%. Simile differenziazione anche per quanto riguarda l’imponibile aggiuntivo, che sarà pari al 5% per i contribuenti con il massimo punteggio Isa e arriverà fino al 50% per chi ha uno score di 3 o inferiore.

Il calendario dei pagamenti prevede una nuova organizzazione rispetto alle precedenti sanatorie: i versamenti potranno essere effettuati in un'unica soluzione, all’interno di una finestra temporale dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, o in alternativa tramite una dilazione massima di dieci rate mensili.

Il decreto contiene, inoltre, misure per rafforzare la tutela dei contribuenti nei confronti delle verifiche fiscali, che d’ora in avanti dovranno essere obbligatoriamente motivate per iscritto, garantendo così maggiore trasparenza e tracciabilità nei rapporti tra fisco e cittadini.

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