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Economia

Imu, tempo fino al 29 settembre per il ravvedimento operoso

Chi ha omesso la dichiarazione 2024 può ancora mettersi in regola con sanzioni ridotte

Imu, tempo fino al 29 settembre per il ravvedimento operoso

C’è ancora poco più di una settimana di tempo per chi non ha presentato la dichiarazione Imu 2024, che scadeva il 30 giugno 2025. Il termine utile per rimediare è il 29 settembre, data entro la quale è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, evitando le sanzioni più pesanti previste per l’omessa dichiarazione.

Non tutti i proprietari di immobili devono presentare la dichiarazione Imu. A differenza del pagamento dell’imposta (scaduto a giugno), la dichiarazione è necessaria solo in presenza di variazioni rilevanti rispetto all’anno precedente, che il Comune non può conoscere in automatico (ad esempio nuove esenzioni, agevolazioni o modifiche di utilizzo dell’immobile).

Chi non ha rispettato la scadenza del 30 giugno può regolarizzare la posizione entro il 29 settembre con una sanzione ridotta a un decimo di quella ordinaria, pari quindi a soli 5 euro se l’Imu è stata versata correttamente.

Dopo il 29 settembre la dichiarazione potrà essere comunque presentata, ma le sanzioni aumentano in base al ritardo:

  • entro 1 anno: 1/8 del minimo;

  • entro 2 anni: 1/7 del minimo;

  • oltre 2 anni: 1/6 del minimo.

Se invece l’Imu non è stata versata o è stata versata in misura inferiore, occorrerà corrispondere anche l’imposta dovuta, gli interessi di mora e una sanzione ridotta (tra il 100% e il 200% dell’imposta, abbattuta con il ravvedimento operoso).

Nel corso di Telefisco 2023 il Mef ha precisato che non c’è distinzione tra dichiarazione tardiva (entro 90 giorni) e omessa (oltre i 90 giorni): in entrambi i casi il contribuente può mettersi in regola utilizzando il ravvedimento operoso, con sanzioni progressive in base al ritardo.

La dichiarazione va compilata sul modello Imu/Impi e può essere presentata:

  • in modalità telematica, che è l’opzione standard;

  • in forma cartacea solo in casi particolari, come immobili occupati abusivamente e già denunciati all’autorità giudiziaria.

La regola generale prevede la presentazione entro il 30 giugno (per il 2024 slittata al 1° luglio 2025) dell’anno successivo alla variazione che ha modificato il calcolo dell’imposta.

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