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Il caso

Stellantis, alta tensione sul caso Jeep Compass: il Canada minaccia azioni legali

La ministra Joly avverte Stellantis: «Ogni violazione sarà considerata un inadempimento contrattuale»

Stellantis, alta tensione sul caso Jeep Compass: il Canada minaccia azioni legali

Cresce la tensione tra il governo canadese e Stellantis dopo l’annuncio del gruppo automobilistico di trasferire la produzione della Jeep Compass dallo stabilimento di Brampton (Ontario) a un impianto in Illinois, negli Stati Uniti. La decisione, che fa parte del maxi-piano di investimenti da 13 miliardi di dollari presentato martedì, ha provocato una forte reazione da parte di Ottawa, che accusa l’azienda di aver violato gli impegni assunti in cambio dei consistenti incentivi pubblici concessi per mantenere la propria presenza industriale in Canada. La ministra dell’Industria Mélanie Joly ha inviato una lettera al Ceo del gruppo, Antonio Filosa, in cui avverte che un eventuale spostamento della produzione costituirebbe «un’inadempienza contrattuale. Qualsiasi decisione che non rispetti gli impegni presi sarà considerata un default dell’accordo», scrive Joly, aggiungendo che il governo è pronto a «esercitare tutte le opzioni, comprese quelle legali».

Secondo fonti citate da Reuters e inizialmente riportate da Bloomberg, la mossa di Stellantis rischia di innescare un contenzioso tra l’azienda e il governo federale, in un momento non molto facile per il settore automobilistico nordamericano. La tensione arriva infatti dopo la sospensione dei lavori di riconversione del sito di Brampton decisa a febbraio, conseguente ai dazi statunitensi sui prodotti canadesi introdotti dall’amministrazione Trump. Una misura che ha già messo in discussione l’integrazione industriale tra Canada e Stati Uniti, storicamente molto stretta nel comparto automotive.

Il primo ministro Mark Carney ha ribadito che Ottawa «si aspetta il pieno rispetto degli impegni verso i lavoratori canadesi. Stiamo collaborando con l’azienda per individuare le misure necessarie a tutelare i dipendenti di Stellantis», ha dichiarato. Sulla stessa linea il premier dell’Ontario Doug Ford, che ha espresso «profonda delusione» per la scelta del gruppo. L’Ontario genera circa il 40% del PIL nazionale e ospita gran parte dell’industria automobilistica del Paese.

Da parte sua Stellantis ha cercato di stemperare i toni, sottolineando che il Canada “resta un mercato strategico” per il gruppo. L’azienda ha annunciato l’intenzione di aggiungere un terzo turno produttivo nello stabilimento di Windsor e ha assicurato che per Brampton «sono previsti ulteriori piani, che saranno comunicati dopo ulteriori discussioni con il governo canadese».

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