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Economia
17 Ottobre 2025 - 16:35
Dal 1° gennaio 2026 scatteranno i primi aumenti delle accise sul tabacco previsti dal nuovo piano economico del governo. Il prezzo delle sigarette salirà progressivamente fino a un incremento complessivo di circa 1,5 euro a pacchetto entro il 2028.
Secondo quanto riportato nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato alla Commissione europea, la misura servirà a rafforzare le entrate e a finanziare la manovra economica 2026, in linea con i vincoli del nuovo Patto di Stabilità.
Oltre ai rincari fiscali, il governo prevede tagli alla spesa pubblica per 8 miliardi di euro da distribuire tra i vari ministeri nel periodo 2025-2027.
La revisione della spesa sarà uno dei cardini della manovra. I ministeri dovranno contribuire con 8 miliardi complessivi, di cui 2,3 miliardi già nel 2025.
L’obiettivo è contenere i costi e razionalizzare i bilanci senza ricorrere a nuove imposte.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ricordato che “ridurre la spesa è preferibile ad aumentare le tasse”. Il Tesoro darà l’esempio con un piano interno di razionalizzazione, mentre i dettagli completi saranno resi noti con la Legge di Bilancio.
Il Ministero del Lavoro dovrà contribuire per circa 1 miliardo di euro, mentre quello della Cultura ridurrà le spese di 200-300 milioni.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca punta a preservare i fondi destinati al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che nel 2025 crescerà fino a 9,4 miliardi, con un aumento di 336 milioni rispetto al 2024.
Altri ministeri segnalano margini di intervento più ridotti, avendo già subito tagli negli anni passati.
Il Dpb sottolinea la necessità di un maggiore efficientamento della spesa corrente e di una migliore programmazione finanziaria.
Le amministrazioni dovranno rimodulare le risorse in base alle reali esigenze, senza interrompere i progetti in corso.
Tra le iniziative già avviate:
il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato la riforma del Fondo di garanzia per le PMI;
il Ministero dell’Interno sta analizzando i costi di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati;
il Ministero della Salute verifica le spese per ricoveri ospedalieri e per l’attività intramoenia dei medici.
Si valuta inoltre la sostituzione delle mense con buoni pasto e la riduzione del parco auto della pubblica amministrazione.
Gli aumenti delle accise sul tabacco saranno graduali: pochi centesimi nel 2026 e nel 2027, fino a raggiungere 1,5 euro in più a pacchetto entro il 2028.
La misura interessa una delle principali componenti del prezzo delle sigarette, insieme all’IVA, ai ricavi dei produttori e ai margini dei rivenditori.
L’impatto finale dipenderà dalle politiche di prezzo adottate dalle singole aziende del settore.
Una parte importante delle risorse per la manovra arriverà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Nel 2026 saranno liberati 5 miliardi di euro da destinare alla Legge di Bilancio.
Il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti ha spiegato che con l’arrivo dell’ottava rata del Pnrr, l’Italia raggiungerà 153 miliardi di euro complessivi entro la fine dell’anno.
Le coperture finanziarie della manovra 2026 ammontano a circa 17,5 miliardi di euro, comprendendo 200 milioni di entrate una tantum previste per il 2026.
Oltre agli aumenti del tabacco, il governo punta a migliorare la riscossione delle imposte e a rafforzare la lotta all’evasione fiscale.
All’interno della manovra è previsto anche un fondo da 2,1 miliardi di euro per far fronte agli effetti delle sentenze contrarie allo Stato.
Tra i casi più pesanti figura la controversia con TIM sul canone del 1998, del valore di circa 900 milioni di euro. La Corte d’appello ha disposto un risarcimento vicino al miliardo, ma il governo ha impugnato la sentenza. La Cassazione dovrà ora decidere, dopo aver sollevato questioni procedurali che rischiano di allungare i tempi.
La Manovra 2026 cerca un equilibrio delicato: ridurre la spesa pubblica senza frenare gli investimenti, rispettare i vincoli europei e sostenere la crescita economica.
Gli 8 miliardi di tagli, i 5 miliardi del Pnrr e le nuove entrate fiscali, come quelle derivanti dal tabacco, saranno la base della manovra.
“È una manovra seria che si concentra sulle priorità di sempre: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e rafforzamento della sanità”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri.
Un percorso impegnativo ma necessario per garantire la stabilità dei conti pubblici e mantenere la fiducia dell’Unione Europea.
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