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Industria
10 Dicembre 2025 - 17:41
Cambia il futuro di Italdesign, la storica azienda torinese che ha firmato alcune delle auto più iconiche di sempre. Ust, società californiana specializzata in tecnologia e intelligenza artificiale, ha raggiunto un accordo per acquistare la quota di maggioranza della società. Lamborghini - che finora ne deteneva il controllo e fa parte di Audi Group - resterà comunque azionista e continuerà a collaborare da vicino con Italdesign. Anche Audi manterrà il ruolo di partner strategico e cliente di lungo periodo. Da questo sembrerebbe quindi che le commesse rimangano, che rappresentava una preoccupazione per molti.
Come viene detto nella nota, l’obiettivo della nuova alleanza è mettere insieme il meglio dei due mondi: da una parte l’esperienza di Italdesign nel design, nell’ingegneria dei veicoli e nella prototipazione; dall’altra le competenze di Ust nel software, nei sistemi digitali e nello sviluppo di auto sempre più avanzate e “intelligenti”. La combinazione permetterà alle due aziende di seguire l’intero processo di sviluppo di un veicolo, dall’idea iniziale alla produzione di piccole serie, passando per hardware, software, connettività e tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. UST assumerà la guida operativa, con la promessa di rispettare e valorizzare la cultura e il talento che hanno reso famoso il marchio italiano nel mondo.
Ust, con sede principale in California ma una forza lavoro globale di circa 33mila dipendenti concentrata soprattutto in India, è un colosso della consulenza tecnologica e dello sviluppo software. Solo nel 2019 ha registrato ricavi per 1,1 miliardi di dollari e punta a superarli ampiamente, con l’obiettivo dichiarato di oltrepassare i 2 miliardi entro il 2025 grazie a un nuovo round di investimenti. La strategia è quella di potenziare la presenza nel settore automotive, spingendo su veicoli software-defined, intelligenza artificiale, ecosistemi digitali e infrastrutture di nuova generazione. L’ingresso in Italdesign è quindi un modo per integrare capacità “fisiche” e competenze digitali in una sola realtà.
«Italdesign è un partner prezioso da molti anni», ha spiegato Geoffrey Bouquot, responsabile dello Sviluppo Tecnico di Audi Ag.«Ust è il partner giusto per far crescere ancora l’azienda e aprire nuove opportunità. Vogliamo che Italdesign continui a essere un punto di riferimento nel design e nell’ingegneria automobilistica». Entusiasta anche Krishna Sudheendra, Ceo di Ust:«Italdesign ha influenzato la mobilità globale come poche altre aziende. Il nostro compito ora è sostenere questa tradizione e portare nuove competenze per aiutarla a crescere ancora. Siamo felici di iniziare questo percorso insieme ad Audi». Entusiasta anche il Ceo Antonio Casu, che la vede come un'opportunità per aprirsi delle porte nel settore globale:«Italdesign punta a diventare il primo integratore globale hardware e software, sia nel settore automobilistico sia in altri settori industriali ad alta tecnologia.
Sulla notizia è intervenuto anche Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino: «Sicuramente i cambiamenti come quello annunciato sulla catena di controllo di Italdesign, e l’incertezza che ne deriva, sono fonte di preoccupazione. Ma l’attenzione di un grande gruppo come UST, il fatto che Lamborghini sia parte della compagine azionaria, e che Audi prolunghi il suo impegno come committente, ci dicono anche altre cose importanti. Innanzitutto che viene riconosciuto il valore delle persone e delle alte competenze presenti in Italdesign. Che ci sono opportunità di crescita mantenendo al contempo un forte radicamento nel nostro territorio».
Diversa la posizione della Fiom. Gianni Mannori osserva che «si conclude la telenovela di Italdesign con la cessione a UST. Gli unici elementi positivi sono la rassicurazione sulla volontà di non chiudere nessuna sede e sulla salvaguardia occupazionale per 4 anni, temi che dovranno però essere meglio dettagliati. Restano invece le incognite sulle prospettive industriali e sul mantenimento delle alte competenze e professionalità rappresentate dai lavoratori». Mannori conclude con una stoccata alle istituzioni: «Non possiamo però non sottolineare ancora una volta la totale e imbarazzante assenza delle istituzioni regionali e nazionali, che non hanno vigilato meglio su questa operazione che riguarda la cessione di un’eccellenza nazionale. È un’altra occasione persa, che speriamo non porti a conseguenze negative in futuro. In tal caso sapremo a chi dare la responsabilità».
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