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La polemica

Pannelli solari al posto del grano: «Il Comune blocchi il progetto e difenda i campi»

Coldiretti all’attacco dell'impianto fotovoltaico previsto a Poirino. La difesa: «Non si perderà suolo, questo è il futuro»

bruno mecca cici

Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino

Prima l’allevamento da 8mila maiali, ora 680mila metri quadri di pannelli fotovoltaici. E in futuro forse una discarica: «I campi coltivati di Poirino sono sotto attacco» si erge a difensore la Coldiretti.
Stavolta l’oggetto del contendere é il campo «monstre» che dovrebbe nascere in località Ternavasso, al confine con Pralormo: «Sarà un enorme consumo di suolo oggi coltivato tra peschiere, boschi e un Sito di interesse comunitario - lancia l’allarme Bruno Mecca Cici, presidente della Coldiretti - Significherebbe sottrarre 4mila quintali di grano o 6mila quintali di mais. Tra l’altro, sul territorio esiste già un grande impianto fotovoltaico da oltre 20 ettari».


Il proprietario dei due impianti è lo stesso, Paolo Vandini, che replica: «Non capisco dove sia il problema: i cereali dei miei campi vengono già bruciati per fare biogas. E tra i nuovi pannelli si potrà coltivare, visto che si possono mettere in verticale. Non verrà consumato un chilo di prodotto né un metro di suolo e nei ritagli metteremo essenze fiorite e piante da miele con arnie e api. Forse Coldiretti ce l’ha con me per la porcilaia a 500 metri da casa mia, visto che loro sono favorevoli e il Comune non fa nulla per fermarla».

Non si arrende il presidente di Coldiretti: «Siamo di fronte all’ennesimo attacco all’agricoltura del Torinese. La scusa è sempre la stessa: presentare progetti di agri-fotovoltaico che, sulla carta, garantirebbero la convivenza tra agricoltura e produzioni energetiche. Ma, nella realtà, riducono o azzerano le produzioni agricole, limitandosi a colture dimostrative o a qualche arnia». 

Il Comune deve tutelare la sua vocazione agricola contro questo autentico flagello. Altrimenti rischia di tradire il rapporto con i suoi contadini


Per questo l’associazione chiede alla Regione di vietare la costruzione di impianti fotovoltaici su campi agricoli e al Comune di Poirino di «tutelare la sua vocazione agricola contro questo autentico flagello. Altrimenti rischia di tradire il rapporto con i suoi contadini».

Il campo fotovoltaico già esistente a Ternavasso, fra Poirino e Pralormo

La sindaca Angelita Mollo prova a mediare: «Noi siamo sempre pronti a tutelare l’agricoltura ma non abbiamo ancora visto progetti: non possiamo prendere una posizione».

Noi siamo sempre pronti a tutelare l’agricoltura ma non abbiamo ancora visto progetti: non possiamo prendere una posizione

Puntualizza l’assessore ai lavori pubblici, Marco Sisca: «Il Ministero della transizione ecologica lo ha inserito tra quelli idonei tra quelli da finanziare con i fondi Pnrr dedicati a energia e clima. Poi la pratica è passata alla Regione e a noi, in ultima battuta, per inviare delle osservazioni entro lo scorso venerdì. Abbiamo mandato una relazione specificando l’interesse agronomico e paesaggistico, oltre al divieto di costruire a meno di 500 metri dal Sito d’interesse culturale. Abbiamo chiesto alla Regione di dare un parere su questo intervento e anche su quelli della discarica e dell’allevamento di maiali».
Vandini insiste: «Si parla tanto di auto elettriche ma poi come le alimentiamo? L’Italia è indietro di decenni e tutti continuano a non volere eolico, nucleare, fotovoltaico. Ternavasso è una zona di pregio grazie agli investimenti della mia famiglia e questo è il risultato: ci criticano ma ci vogliono risorse per portare avanti le attività. Il futuro c’è solo se c’è progresso».

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