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L'intervista della settimana
13 Agosto 2023 - 10:00
Marco Melgrati è al quarto mandato come sindaco di Alassio
Caro-ombrelloni e prezzi alle stelle in hotel. Anche quest'anno la Liguria è al centro delle polemiche dei vacanzieri per i suoi costi elevati. Ma cosa ne pensano i sindaci, che vedono i loro comuni finire sulle cronache abbinati all’ennesimo scontrino-monstre (come quello dei 2 euro per un piattino pubblicato dalla blogger e influencer Selvaggia Lucarelli)? A rispondere è Marco Melgrati, sindaco recordman di Alassio, al suo quarto mandato di fila nella perla della Riviera.
Sindaco, il caro-Liguria tiene sempre banco. Cosa risponde ai vacanzieri che si lamentano dei prezzi?
«Ai vacanzieri rammento che all’estero ci elogiano come una delle regioni d’Italia più accoglienti. E che Alassio è una delle prime destinazioni ricercate dagli italiani».
Ok, ma le sembra giusto far pagare 85 euro due lettini e un ombrellone?
«La media in Liguria è 50 euro e non mi pare un prezzo eccessivo. In Sardegna, dove sto trascorrendo le vacanze, gli ombrelloni costano 150 euro, a Saint-Tropez 300 euro. Certo, le prime file da noi sono care, ma dipende anche dai servizi che vengono offerti».
E come commenta i 2 euro per un piattino-condiviso, come successo a Finale Ligure?
«Quell’oste ha sbagliato, non avrebbe dovuto far pagare il piattino. Anche perché oggi con i social diventa tutto virale e un gesto simile rischia di danneggiare un’intera categoria di lavoratori».
Ad Alassio non è mai successo?
«Non credo proprio. Ma è esagerato farne un caso nazionale».
Però quest’anno il turismo in Liguria è calato. Gli hotel hanno il 20% delle camere vuote. Colpa dei prezzi?
«E’ più colpa del maltempo. Quest’anno piove spesso e dobbiamo metterci in testa che il turismo è cambiato. La gente guarda il meteo, se piove non parte».
Quindi non è preoccupato?
«Assolutamente no, il calo c’è dappertutto, anche in Sardegna, Toscana e Romagna. E poi, me lo lasci dire, avere un po’ meno gente forse è anche un bene».
In che senso?
«L’anno scorso c’è stato un pienone mai visto. Dopo il Covid eravamo in overbooking, non si trovava nulla. Ricordo che siamo una città con meno di 10mila abitanti. Quando arrivano i turisti superiamo i 70mila».
Una città con problemi di malamovida. In pochi giorni il pestaggio di un 30enne in diretta sui social e poi un orecchio staccato a un ragazzo in discoteca. Che succede ad Alassio?
«Quando la città diventa di 70mila persone, qualche episodio può accadere. Dal Covid in avanti abbiamo notato gruppi di ragazzini che, respinti dalle discoteche, vanno in strada a tarda sera numerosi e possono creare dei problemi».
Quindi avete le baby-gang in città?
«Non le chiamerei così, e poi si tratta di episodi isolati. La percezione di Alassio è di una città sicura. Ricordo che quando andavo io in discoteca c’erano risse ogni sera».
Una ragazzina può girare da sola la sera ad Alassio?
«Certo. La figlia della mia compagna ha 15 anni. La sera esce con le amiche, non ha mai avuto problemi».
Eppure sui social leggiamo spesso lamentele dei residenti. Come mai?
«Perché ad Alassio tendiamo un po' a fare i “Tafazzi”, cioè a darci le martellate. Ma queste lamentele fanno pubblicità negativa al comune, e spesso sono esagerate».
Parliamo di politica. Come ha fatto a farsi eleggere quattro volte?
«Perché sono bravo (ride, ndr). Scherzi a parte, la mia giunta ha fatto tanto. Negli ultimi cinque anni abbiamo speso 30 milioni in opere pubbliche».
In un’intervista ha detto che vuole un busto quando morirà. Pensa di meritarlo?
«Era solo una battuta. Preferisco parlare delle cose che faccio da vivo».
Si ricandiderà per la quinta volta?
«No, basta. Ho 64 anni e a fine mandato ne avrò 69. Ho fatto due volte l’assessore, quattro volte il sindaco. Lascio a chi verrà dopo di me la possibilità di fare meglio. Ma secondo me nessuno ci riuscirà».
E il suo partito, Forza Italia, come vede il dopo-Berlusconi?
«I sondaggi vanno bene ma manca un leader. Tajani è un traghettatore, la Fascina è una donna in gamba ma non ha la statura per essere una leader».
Quindi, chi può essere il leader?
«L’ideale sarebbe stata Marina Berlusconi, ma non farà mai politica. Il rimpianto è Fini. Se fosse rimasto al suo posto oggi sarebbe il capo del partito».
Dalla politica al glamour, perché Miss Muretto non si fa più?
«I soldi non c’erano più, e i tempi ormai sono cambiati. Anche Miss Italia ha perso appeal, una volta era in diretta tv, adesso se la filano in pochi».
Alassio però è terra di moda... e le modelle attirano i calciatori. Chi viene spesso in vacanza?
«E’ un elenco infinito, anche di ex calciatori. Bettega cena sempre al ristorante Sail Inn, poi ci sono Costacurta, Marchisio. Gli juventini sono i benvenuti, anche se io sono interista».
E allora, da interista, cosa pensa di Lukaku alla Juve?
Parlo da tifoso: se va alla Juve, Lukaku è senza onore. Ma la Juve se lo prenda pure, tanto sbaglia i gol nelle finali di Champions».
Ma ad Alassio c’è un murales con Lukaku. Che farete adesso?
«Se Lukaku va alla Juve, sparirà da quel murales e mettiamo un altro giocatore dell’Inter».
Una curiosità: lei è in vacanza in Sardegna perché Alassio è troppo cara?
«Macché, in Sardegna ci vado da una vita, la mia compagna ha casa qui. Poi sono un architetto e in ufficio non c’è nessuno in questi giorni. Ma sono sempre aggiornato su ciò che accade ad Alassio».
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