Terra di tradizioni antiche e di sapori inconfondibili, il Piemonte è un luogo che incanta per la sua natura rigogliosa, i suoi borghi medievali e le sue città eleganti. Dalle maestose montagne che dominano l'orizzonte, ai vigneti che si estendono a perdita d'occhio, passando per laghi cristallini e castelli incantati, ogni angolo di questa regione racconta una storia. Scopriamo insieme alcuni dei luoghi più affascinanti che il Piemonte ha da offrire, per un viaggio tra meraviglie nascoste e tesori inestimabili.
IL MONFERRATO
Regione storica del Piemonte, il Monferrato si estende prevalentemente nella provincia di Alessandria e occupa una significativa parte di quella di Asti.
Originariamente costituito come Marchesato, divenne un ducato nel 1575, rappresentando un antico stato preunitario del Piemonte meridionale, che comprendeva le attuali province di Alessandria, Asti, Torino, Cuneo, Vercelli, oltre a parte di Savona e Pavia. È per questo motivo che, talvolta, si incontrano borghi e località lontani dal "classico" Monferrato con cui è conosciuto.
Un territorio affascinante: un vero e proprio mare di colline verdi, dove la vite diventa la grande protagonista, le cui varietà presenti consentono di ottenere una produzione vinicola pregiata e celebre, includendo vini quali il Barbera, il Freisa e il Grignolino.

Nel cuore del Monferrato, un territorio intriso di storia e fascino, si celano borghi medievali incantevoli, ognuno con le sue storie e i suoi segreti da svelare.
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5 BORGHI IMPERDIBILI PER UN WEEKAND IN MONFERRATO
Moncalvo: la città più piccola di Italia.
Antichissimo borgo di origine romana, è situato nel cuore del Monferrato, su un colle che, raccolta nella cinta muraria e circondata dai torrioni, domina la valle. Il nome Moncalvo deriva dal nome latino Mons Calvus, ovvero Monte di Calvo, il nobile romano che lì costruì la propria villa attorno a cui si sviluppò la cittadina.
Dall'alto della torre del belvedere, sulla piazza centrale del mercato, si può ammirare la valle sottostante e scorgere le cime innevate delle Alpi, le colline con i vigneti allineati, i campi biondeggianti di grano, i verdi prati e i boschi del Parco del Sacro Monte di Crea.

Il momento ideale per passeggiare nel centro storico di Moncalvo è quello in cui il sole comincia a calare e le sfumature cromatiche del cielo si fondono con le luci che si accendono nei palazzi storici e sulle insegne delle botteghe.
Per chi volesse davvero sentirsi il nobile protagonista di una storia d’altri tempi, un giro per scoprire i palazzi storici di Moncalvo è inevitabile. Passeggiando lungo il centro storico, si possono incontrare la casa dei Marchesi del Monferrato, Palazzo Testa Fochi, Casa Lanfrancone. Il tour di Moncalvo può poi proseguire verso i due edifici religiosi più importanti: la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Chiesa di San Francesco, quest’ultima collocata in un punto panoramico da cui sarà bello avere un’istantanea della Città, ormai illuminata dalle luci della sera
Canelli è un piccolo tesoro della provincia di Asti,il più importante centro dopo Nizza Monferrato.
La terra dell'Asti Spumante, una vera eccellenza esportata in tutto il mondo, offre un tesoro di meraviglie. Tra queste, il maestoso castello Gancia, monumenti religiosi come la chiesa parrocchiale di San Tommaso, la chiesa parrocchiale di San Leonardo, la chiesa di San Rocco e quella dell'Annunziata, oltre alle celebri Cantine sotterranee.

Le cantine storiche di Canelli, autentiche cattedrali sotterranee, si estendono sotto il borgo, rivelando autentici capolavori d'ingegneria e architettura enologica. In queste cantine, milioni di bottiglie riposano e fermentano a una temperatura costante di 12-14 gradi, dando vita all'eccellente Asti Spumante. Molte di queste cantine sono aperte al pubblico e visitabili, offrendo un'esperienza unica per gli appassionati di vino e per i curiosi che vogliono immergersi nella storia di questa pregiata bevanda.
Il viaggio continua verso Rosignano Monferrato, che può essere definita come la “capitale degli infernòt”, camere sotterranee che per secoli sono state utilizzate dalle comunità monferrine come frigoriferi per conservare vini, salumi, formaggi, frutta e verdura.
Certificata dalla Bandiera Arancione, Rosignano è famosa per la sua posizione arroccata su un crostone di roccia arenaria, da cui prende l'appellativo di "borgo sul sasso".
Il paesino può essere esplorato in autonomia, ma se preferisci scoprire tutti i suoi segreti che solo un local conosce, i
volontari dell'accoglienza turistica organizzano diverse
visite guidate (prenotatili a questo
link). Le guide sapranno illustrarti a fondo la
storia del borgo, ma soprattutto ti offriranno l'opportunità di addentrarti nelle
viscere della terra alla scoperta dei
sette infernòt pubblici, come quello della
Battaglia e
Casa Avalle. A questi se ne affiancano altri privati come ad esempio quello del
B&B L’Infernot oppure quello del
Santuario della Madonna delle Grazie.
Il percorso ideale parte dal cuore del borgo dove nel raggio di pochi metri potrai ammirare la Chiesa Parrocchiale di San Vittore, caratterizzata dalle vetrate policrome e dalle bande bianche e rosse che colorano in maniera inconfondibile la sua facciata, la Torre Civica, uno dei simboli più distintivi di tutta Rosignano a partire soprattutto dalla metà dell’800 quando venne riedificata utilizzando i materiali dell’antica torre campanaria del XIII secolo, ed infine la piccola Chiesa di Sant’Antonio anch’essa risalente al XIII secolo.
Fuori dal centro abitato, invece, si trova il Castello di Uviglie, una dimora privata risalente al XIII secolo che si trova in cima ad una collina fuori e che può essere visita solo su appuntamento.
Tappa imperdibili è la Panchina Gigante n° 41 “Rosso Grignolino”, situata a poche decine di metri dal cimitero cittadino. Salendo in cimasi può ammirare uno splendido panorama sui vigneti che dipingono le meravigliose colline di questo imperdibile angolo di Piemonte.
Stradine acciottolate, case in pietra
, balconi fioriti e finestre dipinte con calde tonalità color pastello, una piccola Provenza medievale
piemontese conosciuta come uno dei borghi più belli d'Italia.
Partiamo dal nome,la cui origine è incerta: Cella. Un’ipotesi fa risalire il nome alle celle vinarie che venivano scavate nella roccia nella zona in cui sorsero le abitazioni. Un’altra invece parla delle celle di un monastero che dava ristoro a religiosi e pellegrini di passaggio. L’unica cosa certa è che il nome compare per la prima volta in una bolla imperiale del 1116 in cui veniva concessa al Marchese del Monferrato. Il possesso di Cella da parte del Marchesato, poi Ducato, del Monferrato fu praticamente ininterrotto fino 1708, quando fu annesso al Regno Sabaudo.
La seconda parte del nome, cioè Monte, venne aggiunta soltanto nel 1863. Il sindaco dell’epoca infatti ottenne il permesso di darlo in quanto il borgo si trova su una delle più belle colline del Monferrato.
Tra le strutture più importanti, l’antica “Casaforte”, la dimora del Vescovo Radicati, la Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulietta, splendido esempio di architettura sacra del Monferrato la cui costruzione risale al Seicento, e il meraviglioso Palazzo Volta, che dal 2023 ospita l’interessante Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Una delle caratteristiche del borgo, infatti, è la pietra, simile al tufo, che contraddistingue il centro storico. Questa pietra nata dai sedimenti dell’antico mare che bagnava il Monferrato, baciata dal sole dona alle case molte sfumature di colori che vanno dal grigio chiaro al giallo.
Cella Monte offre anche molti spunti per fare trekking e punti strategici per fotografare i panorami mozzafiato. I sentieri non sono molto impegnativi e si possono percorrere sia a piedi che in mountain bike.
- L’Anello di Cella Monte, un sentiero di circa nove chilometri che si snoda tra la valle del Rio Carcana dove si vedono le famose tartufaie e le colline coperte di vigneti;
- il sentiero Dipinti, rose e vigne (n. 754), anch’esso di circa nove chilometri, che permette di ammirare splendidi paesaggi sul Monferrato, ma anche le opere dell’artista Gianni Colonna tutte intitolate “Giorno e Notte”;
- il sentiero Vigneti ed Infernot (n. 726), di circa 15 chilometri, attraversa il territorio che divide Cella Monte con Sala Monferrato. Qui si incontrano molte cascine contornate dai vigneti e che posseggono alcuni infernot molto suggestivi.
Se è vero che per vivere un sogno basta semplicemente addormentarsi, per vivere un "sogno medievale" bisogna addormentarsi a Cella Monte.
Dominato da uno tra i più scenografici castelli del Piemonte, Cereseto è una tappa imperdibile.
Se il termine "castello" evoca in te l'immagine di una maestosa fortezza arroccata su un'altura, dotata di alte torri merlate finemente decorate e di imponenti portali d'ingresso, allora il castello di Cereseto è probabilmente la roccaforte del Monferrato che più ti sorprenderà al primo sguardo. Situato in provincia di Alessandria, il castello di Ceresetodomina l’omonimo paese con una struttura così grande da essere visibile anche da molto distante.
Il suo aspetto così particolare rende inconfondibile il profilo della collina sulla quale sorge e, quando ci si avvicina al paese dal fondo valle e lo si vede improvvisamente spuntare, quello che si materializza davanti a sé è un castello che pare uscire direttamente da una fiaba.

Il borgo di Cereseto è un centro abitato di piccole dimensioni, con due chiese accessibili, la chiesa di San Pietro Apostolo e la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ma anche un altro particolare tempio.Qui, ha infatti sede il tempio Buddista Renkoji, della scuola e tradizione buddhista della Nichiren Shū, fondato da un monaco italiano, il Reverendo Tarabini. Il tempio è visitabile e vi si può accedere in occasione dei frequenti eventi e manifestazioni che ospita.