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Scontri e caos

Nuova rivolta nel carcere di Ivrea: un gruppo di detenuti ha tentato di strangolare un agente

Il segretario del sindacato OSAPP Leo Beneduci denuncia gli episodi chiedendo provvedimenti straordinari

Nuovo episodio di aggressione nel carcere di Ivrea: un gruppo di detenuti ha tentato di strangolare un agente

Nei giorni di lunedì 24 e martedì 25 febbraio, due nuovi episodi di aggressione si sono compiuti nel carcere di Ivrea. Il tutto è iniziato quando un gruppo di detenuti italiani al terzo piano ha iniziato ad aggredire un nordafricano.

La tensione è esplosa in un vortice di violenza quando i connazionali del nordafricano hanno reagito attaccando a loro volta il gruppo di italiani che ha portato alla distruzione di strutture e telecamere di sorveglianza, rendendo necessario l'intervento di rinforzi da altri penitenziari per riportare la calma.



Durante i disordini, un agente è stato vittima di un tentativo di strangolamento da parte di un ulteriore gruppo di detenuti. L'agente è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale eporediese, dove è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni. Questo episodio segue di un solo giorno un'altra aggressione avvenuta lunedì 24 febbraio, quando un detenuto straniero ha colpito un agente con uno sgabello, causando una ferita alla mano sinistra. Anche in questo caso, l'agente ha ricevuto cure mediche e una prognosi di una settimana.

A causa dei disordini, è stata annullata una cena che si sarebbe dovuta tenere all'interno del penitenziario con le autorità comunali, programmata in seguito a un consiglio comunale straordinario svoltosi proprio nel carcere. 

Il segretario generale del sindacato OSAPP, Leo Beneduci, ha più volte denunciato lo stato di fuori controllo in cui versa l'istituto. "La sicurezza dell’istituto e la salvaguardia del personale di polizia penitenziaria non possono più essere rimandate", ha dichiarato Beneduci, chiedendo l'adozione di provvedimenti urgenti e straordinari per garantire il ripristino della legalità.

In particolare, viene richiesto l'intervento immediato del sottosegretario Andrea Del Mastro delle Vedove e del ministro Carlo Nordio. La mancanza di un comandante titolare fisso e il silenzio delle autorità del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Centrale sono elementi che aggravano la situazione già critica.

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