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Così la burocrazia condanna i commercianti: «Costretti a chiudere per 13 metri»

Rischia di chiudere la tabaccheria di via Sacchi. Il quartiere e i colleghi si schierano con i proprietari: «Siamo disperati»

Fiordaliso e Alessandro Gai nella loro tabaccheria di via Sacchi

Fiordaliso e Alessandro Gai nella loro tabaccheria di via Sacchi

Rovinati da una burocrazia sorda e cieca. Fiordaliso e Alessandro Gai e i loro due figli di 7 e 18 anni rischiano, tra pochi giorni, di ritrovarsi senza il loro negozio, la loro unica fonte di reddito, per 13 metri: quelli che separano l'attuale sede della loro tabaccheria, in via Sacchi 20, dall'unico locale in cui potrebbero traslocare in seguito a un imminente sfratto, al civico 24. Appena 13 metri che però sono stati sufficienti, ai Monopoli, a vietare loro il trasloco.

«Siamo disperati, rischiamo di ritrovarci senza neanche la possibilità di pagare l'affitto di casa» si sfogano Fiordaliso, 47 anni, e Alessandro, 50, che stanno lottando, con l'appoggio di clienti e colleghi, per tenere aperto il loro negozio. «Noi abbiamo rilevato questa tabaccheria nel 2013 - spiegano - ma il negozio era qui da molto tempo prima. Il palazzo in cui ci troviamo, dopo un periodo di abbandono in cui noi siamo stati gli unici a restare aperti, è stato di recente venduto a una società che ha intenzione di restaurarlo e creare dei B&B di lusso. Avrebbero voluto lasciare uno spazio anche per noi ma purtroppo ci sono dei problemi tecnici con gli spazi e l'ascensore e quindi per la nostra tabaccheria non ci sarà più posto». Alla famiglia Gai resta quindi una sola scelta: il trasloco. «L'unico locale adatto che abbiamo trovato in zona è nello stesso isolato, al civico 24». Sarebbe perfetto anche per i clienti, che non perderebbero il loro abituale punto di riferimento. Ma, inaspettato, è arrivato un intoppo. «I Monopoli ci hanno negato il permesso - spiegano Fiordaliso e Alessandro - perché saremmo 13 metri troppo vicini al tabaccaio di via San Secondo: 187 metri contro i 200 minimi previsti dalla legge». 

Neanche la disponibilità del collega ad accettare la loro presenza sotto i minimi garantiti è valsa qualcosa. La burocrazia è inflessibile e i metri non si possono modificare. «Altri locali disponibili non esistono - continua la coppia -. In pratica dovremmo spostarci al fondo di via Sacchi, verso corso Sommeiller, dove un altro tabaccaio è fallito tre mesi fa. Oppure cambiare completamente zona: un salto nel buio, senza sapere a quali difficoltà andremmo incontro e quali incassi potremmo avere».

Senza contare che una zona già "complicata" perderebbe un altro negozio, un presidio contro il degrado. Per questo è scattata una petizione online su change.org, raggiungibile a questo indirizzo, che ha già raccolto centinaia di firme. «Abbiamo pochi giorni di tempo per ricorrere contro la decisione dei Monopoli, senza contare che qui stanno aspettando solo noi per iniziare i lavori nei portici e il tempo ormai sta per scadere - concludono Fiordaliso e Alessandro -. Abbiamo già l'appoggio del quartiere e dei colleghi, chiediamo anche quello del Comune per avere anche solo una proroga: i Monopoli ci permettano di traslocare in maniera temporanea al 24 e, appena si libererà un altro locale alla distanza corretta, noi ci sposteremo di nuovo».

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