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Economia
28 Febbraio 2025 - 16:50
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto bollette, un provvedimento da tre miliardi di euro per contrastare l’impennata dei costi energetici. L'obiettivo dichiarato dal governo Meloni è offrire un sostegno concreto a famiglie e imprese, ma le misure adottate saranno sufficienti?
Il fulcro del decreto è il bonus energia per le famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro. "Circa 1 miliardo 600 milioni di euro saranno destinati alle famiglie", ha annunciato la premier Giorgia Meloni. In concreto, chi rientra in questa fascia potrà ricevere 200 euro per il prossimo trimestre, mentre per i nuclei con un ISEE sotto i 9.530 euro il contributo salirà a oltre 500 euro. Una misura temporanea, limitata a tre mesi, e che richiede l’ISEE per l’accesso: "Chi non è dotato di ISEE dovrà dotarsene", ha precisato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Sul fronte delle imprese, il governo ha stanziato 1 miliardo 400 milioni di euro per il taglio degli oneri di sistema, garantendo una riduzione delle bollette fino al 20%. "Andiamo incontro anche alle imprese", ha dichiarato Meloni, sottolineando l’importanza del sostegno al tessuto produttivo. Tra le novità, l’obbligo di trasparenza per i gestori, con bollette più chiare per evitare rincari poco comprensibili. Inoltre, lo Stato rinuncerà a una parte dell’IVA sull’energia, utilizzando il gettito extra per ridurre le bollette.
Il decreto prevede anche un fondo sociale per il clima, con una riserva di 3 miliardi 500 milioni di euro da attivare in caso di nuovi aumenti dei prezzi dell’energia. Un'altra misura riguarda il rinvio di due anni del passaggio al mercato libero per i clienti vulnerabili, offrendo maggiore protezione a chi è economicamente fragile.
Secondo il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il bonus energia interesserà circa otto milioni di famiglie, ma i dettagli su come accedervi restano incerti. Se verrà adottato il meccanismo dei bonus sociali, i contributi saranno scalati direttamente dalle bollette senza necessità di domanda.
Il decreto segna un passo importante, ma resta da vedere se le misure saranno sufficienti a garantire un reale sollievo a lungo termine. Il governo scommette su un calo dei prezzi di energia e gas, ma nel frattempo milioni di italiani attendono risposte concrete.
Un intervento tardivo, insufficiente e privo di visione. Così Marco Vignola, vicepresidente dell'Unione Nazionale Consumatori, boccia il decreto del Governo contro il caro bollette. Se l'estensione del bonus sociale fino a un ISEE di 25mila euro è positiva, "è una beffa, per non dire una presa in giro. La misura andava adottata in modo strutturale, non certo per un trimestre". Le famiglie fragili, sottolinea, hanno bisogno di certezze, non di misure temporanee.
Ma c’è di più: "Tra un mese e mezzo i caloriferi saranno spenti in tutta Italia e, quando il provvedimento sarà operativo, le bollette saranno già in discesa. Il bonus di 200 euro rischia persino di risultare sproporzionato rispetto agli importi effettivi, facendo sì che alcune famiglie vadano addirittura a credito".
Altro nodo critico è il rinvio di due anni della scadenza del servizio per i vulnerabili: "Positivo, anche se deludente. Chiedevamo che il servizio di tutela restasse sine die, senza future aste". Bene invece l’inasprimento delle sanzioni e le nuove regole su ETS e trasparenza.
Ma restano le ombre. "Grave che non ci sia nulla sugli oneri di sistema o sull'abbassamento dell'Iva: non chiedevamo un'aliquota al 5% come fece Draghi, ma almeno al 10%". E sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia dal gas? "Nulla di concreto. Nessun potenziamento dei PPA, nessuna possibilità per AU di tornare agli acquisti a lungo termine, nessuna ridefinizione della formazione del PUN o degli incentivi per le rinnovabili".
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