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Da Rimini

Gaetano Perrone, è di San Salvario il Master Chef della pizza al tegamino

Il talento della Pizzeria150 di via Nizza ha portato a Torino il prestigioso riconoscimento

Pizza

Gaetano Perrone riceve il titolo di Nip World Master Chef Italia

La loro pizza è cima alla hit delle piattaforme di gradimento e, da qualche settimana, vi è entrata in una prima posizione assoluta, anche la farinata. La ragione sta tutta nelle mani d’oro del pizzaiolo ufficiale, Gaetano Perrone, 40 anni, riconosciuto proprio nei giorni scorsi a Rimini come uno dei nuovi Nip World Master Chef Italia, portando, così, sotto la Mole un titolo unico nel panorama cittadino. Insieme con il compagno di lavoro e di vita, Stefano Cadeddu, guida dal 2011 la Pizzeria 150 di via Nizza 29 - un’istituzione a San Salvario -, la quale si è fatta strada negli anni proprio per la speciale pizza al tegamino che, insieme con quella al mattone, piace proprio a tutti. Ma non soltanto i clienti, Gaetano è riuscito a fare breccia con il suo impasto speciale anche nel cuore e nei palati dei severi giudici del Nip.

«E’ una soddisfazione enorme per me essere un Master Chef - spiega - perché si tratta di un riconoscimento internazionale e per il quale bisogna lavorare sodo. Io e Stefano da sempre cerchiamo di proporre una pizza non soltanto buona ma anche di altissima qualità, fatta con ingredienti speciali, molti a chilometro zero, e con una lievitazione di settanta ore».

La Nip World Master Chef Italia rappresenta una nomina di eccellenza che viene riconosciuta ai migliori chef professionisti delle diverse discipline di cucina, pasticceria, panificazione e pizzeria. Il titolo vuole valorizzare la professionalità, l’esperienza e le competenze di tutti gli chef che hanno dedicato il proprio tempo e le proprie risorse a specializzarsi, studiare e ricercare nuovi modi e tecniche di lavoro, ma non solo, poiché vuole riconoscere e valorizzare i prodotti d’eccellenza del made in Italy. E cosa c’è di meglio di una pizza per rappresentare il Belpaese nel mondo?

Grembiule bianco, stelle e medaglie, la cerimonia che si è svolta lunedì scorso a Rimini ha regalato a Torino un nuovo riconoscimento, importante nell’anno in cui le Stelle Michelin più prestigiose sembrano avere intrapreso nuove strade lasciando “orfani” delle loro guide ristoranti blasonatissimi. Si pensa a Matteo Baronetto, da poco uscito dal Ristorante del Cambio, per esempio, e a Cristian Mandura che ha fatto la stessa cosa con l’Unforgettable. Per non parlare di Alessandro Mecca di Spazio7, il ristornate della Fondazione Sandretto Re Reabuadengo che ha direttamente chiuso i battenti nel gennaio 2024.

La Torino gourmet, al momento, ci riprova passando dalla bontà della pizza, gioiello made in Napoli.

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