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Infrastrutture Piemonte: un passo avanti, due indietro. Che succede?

Il rapporto Oti Piemonte 2025 porta buone, ma anche tante cattive notizie

Infrastrutture Piemonte: un passo avanti, due indietro. Che succede?

A poco più di un anno dalla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il rapporto Oti Piemonte 2025 dipinge un quadro a due facce delle infrastrutture della regione. Se da un lato ci sono segnali positivi, con l'apertura di opere strategiche come il Frejus e la linea storica Torino-Lione, dall’altro emergono rallentamenti e ritardi preoccupanti che rischiano di compromettere la competitività del territorio.

Nel 2025, l’Osservatorio Territoriale Infrastrutture (Oti) segnala che 11 opere su 67 registreranno progressi significativi o saranno completate. Tra le principali, spiccano l'apertura della seconda canna del tunnel autostradale del Frejus (attesa già per luglio) e il ripristino della linea ferroviaria Torino-Lione, chiusa dal 2023 a causa di una frana in Francia. Questi sono sviluppi che, senza dubbio, miglioreranno la mobilità e la connessione tra il Piemonte e l'Europa. Anche l'autostrada A33 Asti-Cuneo vedrà un traguardo importante con la chiusura del tratto Verduno-Cherasco, mentre sul fronte ferroviario, la nuova canna del tunnel del Colle di Tenda sarà operativa a partire da giugno, un altro segnale positivo per il miglioramento della viabilità alpina. Inoltre, lavori significativi sono in corso nei nodi logistici di Orbassano, Novara e Alessandria, con un aumento dell’interesse per il settore della logistica che promette di potenziare la competitività della regione.

Tuttavia, ci sono anche cattive notizie. Se da un lato le opere completate o in avanzamento sono un buon segnale, dall'altro cresce il numero di progetti che subiscono ritardi. Se nel 2024 erano 16 le infrastrutture in ritardo, quest’anno il dato è salito a 22, con ben 5 opere in grave ritardo rispetto ai tempi previsti. Particolarmente problematico è il rallentamento del Terzo Valico dei Giovi, un’opera cruciale per il corridoio ferroviario tra Genova e Milano. I lavori sono stati ostacolati da difficoltà geologiche sotto l'Appennino, con la nuova linea che non vedrà attivazione prima di marzo 2027. Un altro settore che ha subito un rallentamento è quello aeroportuale: nonostante i progressi nei collegamenti con l’aeroporto di Cuneo, i lavori per migliorare il collegamento con Malpensa sono ancora in stallo, un fatto che rischia di penalizzare la competitività della regione. Anche sul fronte ferroviario, alcuni progetti, come quello per il potenziamento della linea Torino-Ceres, continuano a subire ritardi. Inoltre, restano in fase progettuale numerose altre infrastrutture, tra cui il raddoppio del traforo del Monte Bianco, che, sebbene importanti, sono ancora lontane dall’essere operative.

Le dichiarazioni di Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, evidenziano come le infrastrutture siano diventate un elemento cruciale per la competitività del territorio. "Oti Piemonte si conferma uno strumento imprescindibile per le nostre imprese, perché infrastrutture materiali e immateriali rappresentano sempre di più un elemento cruciale per la competitività dei territori". Questo chiarisce come, nonostante i progressi, il Piemonte debba continuare a lavorare per ottimizzare la propria rete infrastrutturale e attrarre investimenti, come dimostrano anche i risultati positivi nei nodi logistici e nei corridoi europei.

Anche Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, ha sottolineato l'importanza di questi sviluppi, ma non ha mancato di richiamare l’attenzione sui problemi ancora da affrontare. "Il rapporto Oti Piemonte 2025 offre un'analisi dettagliata dello stato delle infrastrutture nella nostra regione, delineando un quadro che presenta sia elementi positivi che sfide da affrontare. La collaborazione tra istituzioni, imprese e territorio è essenziale per superare le sfide e garantire che le infrastrutture siano adeguate alle esigenze del tessuto economico e sociale," ha affermato Coscia.

Il rapporto Oti Piemonte 2025 ci consegna dunque un quadro contrastante. Sebbene non manchino le buone notizie, come l’avanzamento dei lavori sul corridoio Mediterraneo-Torino-Lione, è innegabile che i rallentamenti e le difficoltà incontrate dai progetti più ambiziosi siano un serio ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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