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Trasporto pubblico

Nessun limite di età e nessun diploma: Gtt cambia i requisiti per gli aspiranti autisti

Si cerca una soluzione alla carenza di autisti che è tra le principali cause di ritardi e corse saltate

L'assessore Foglietta tiene a battesimo il percorso della linea 8

L'assessore Foglietta tiene a battesimo il percorso della linea 8

Dopo le 100mila corse saltate nel 2024 - il 60% delle quali imputabili alla mancanza di personale conducente - appare chiaro: per salvare il trasporto pubblico locale torinese servono azioni efficaci…e condizioni per gli autisti più “appetibili”.

Le aree di intervento messe in campo per contrastare la grave carenza di conducenti che nel corso del 2024 è stata la maggiore causa di “salto della corsa” di tram e bus Gtt (in particolare della navetta 10N - l’82% - del tram 16 - 73% - e delle linee 56 e 15 - più del 60% -) sono diverse, ma è ancora presto per capire se saranno efficaci o meno. 

«Una selezione permanente e l’eliminazione del requisito dell’età e del diploma di scuola secondaria superiore, ampliando il bacino di chi può lasciare la propria candidatura - ha spiegato l’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta -, ma anche percorsi formativi specifici per agevolare il conseguimento della patente DEe della CQC (la Carta di qualificazione del conducente, nda) e il riconoscimento del 50% di anzianità maturata in una diversa azienda». 

Ma probabilmente la misura più nota è quella annunciata lo scorso febbraio, in occasione del rinnovo della flotta bus elettrici, che permetterebbe ai figli di personale Gtt di ottenere una sorta di “anticipo” per saldare il costo della patente di guida necessaria (di circa 5mila euro). Attraverso la campagna “nuova generazione alla guida” Gtt si impegnerebbe, infatti, ad assumere i figli dei dipendenti che andranno in pensione, con l’impegno ad essere poi rimborsati dai neo-assunti. 

«Una campagna che ci consente solo di sopravvivere - replica Giuseppe Catizone (Lega) autore dell’interpellanza nei confronti di Foglietta -, bisogna fare sì che questi posti siano appetibili. Se lo fossero non ci sarebbe tutta questa difficoltà», attacca.

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