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Televisione & spettacolo

«Preferirei che mamma morisse»: Alba Parietti e la schizofrenia della madre

La showgirl condivide il dolore per la malattia nel monologo a "Le Iene"

alba parietti e il coraggio di raccontare la malattia mentale della madre

Alba Parietti a "Le Iene"

Cosa significa convivere con la malattia mentale di una persona cara? È una domanda che molti si pongono, ma che pochi hanno il coraggio di affrontare pubblicamente. Alba Parietti, nota figura del panorama televisivo italiano, ha scelto di rompere il silenzio e condividere la sua esperienza personale con il pubblico di "Le Iene". Martedì 18 marzo, con un monologo intenso e toccante, ha parlato della malattia mentale della madre, un tema spesso avvolto da stigma e incomprensione.

«Molti anni fa dissi a mio padre, preferirei che la mamma morisse. Non lo pensavo davvero», ha confessato Alba Parietti, rivelando quanto fosse complesso e doloroso il rapporto con sua madre.
Una donna che poteva essere «la mamma dei sogni, una fata e poi una strega», capace di ferire senza volerlo. Un rapporto che, come ha spiegato, è stato un mistero per tutta la sua vita, risolto solo dopo aver scoperto centinaia di quaderni scritti in segreto dalla madre.

In quei quaderni, Alba ha trovato una donna«molto divertente, raffinata, geniale», cresciuta tra la corte dei Savoia e la Resistenza. Ma soprattutto, ha scoperto la verità sulla malattia mentale che la madre aveva nascosto a tutti, compresa lei stessa. «Questa è la storia di Graziella, una povera schizofrenica e di come ho fatto amicizia con lei», ha dichiarato. Una scoperta che ha cambiato la sua percezione, facendole comprendere che i comportamenti della madre non erano frutto di cattiveria, ma di un male nascosto.

La rivelazione della showgirl mette in luce una realtà spesso ignorata: lo stigma che circonda la malattia mentale. «Mia madre come molto spesso succede fingeva di star bene per non diventare uno scarto della società», ha spiegato. Un comportamento che molti adottano per evitare il giudizio altrui, ma che porta a una solitudine profonda. Alba ha sottolineato l'importanza di ascoltare e accogliere chi soffre, perché «la comprensione non è solo un atto d'amore, ma è un atto di giustizia e di civiltà».



Dalla sua esperienza, Alba ha tratto una lezione fondamentale: dietro la malattia mentale si celano spesso sensibilità uniche e menti straordinarie. «Questi due grandi dolori mi hanno insegnato che dietro la malattia mentale spesso si celano sensibilità uniche, menti geniali e straordinarie», ha affermato. Un invito a guardare oltre l'apparenza e a riconoscere il valore delle persone, prima che sia troppo tardi.

«Per questo vi dico, mettetevi all'ascolto. Aprite le vostre braccia per accogliere chi soffre e i doni che può offrire», ha concluso. 

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