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Carcere torinese

Torino: riduzione delle classi nella scuola penitenziaria, a rischio il liceo artistico

La scuola della casa circondariale Lorusso Cutugno subirà un ridimensionamento con la riduzione da cinque a tre delle classi

Torino

Casa circondariale Lorusso Cutugno

La scuola penitenziaria della casa circondariale Lorusso Cutugno di Torino subirà un ridimensionamento con la riduzione da cinque a tre delle classi del “Primo” liceo artistico, una delle tre tipologie di percorso scolastico offerte ai detenuti. La decisione, motivata da tagli all’organico scolastico previsti dalla legge di bilancio nazionale, ha sollevato critiche da parte del corpo docente e delle associazioni coinvolte, che denunciano una compromissione del diritto allo studio per i detenuti.

Presso la casa circondariale torinese, i detenuti possono accedere a diversi livelli di istruzione. È possibile conseguire il diploma di terza media attraverso il Cpia1 (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), frequentare corsi di istruzione secondaria superiore in tre indirizzi – l’istituto professionale Plana (qualifica di “Operatore del legno”), il liceo artistico “Primo” e l’istituto “Giulio” con indirizzo socio sanitario – e conseguire lauree tramite il Polo Universitario per studenti detenuti, attivo dal 1998.

Il liceo artistico “Primo” è rivolto in particolare a detenuti con precedenti di natura sessuale (“sex offenders”) selezionati tramite un bando nazionale. Nel carcere delle Vallette sono esposte numerose opere realizzate dagli studenti detenuti, testimonianza dell’attività educativa svolta. Il percorso scolastico per adulti si articola in tre periodi didattici: il primo biennio, il secondo biennio e l’ultimo anno di maturità.

Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, Stefano Suraniti, ha chiarito che la riduzione da cinque a tre classi riguarda l’organico, ma che con le risorse assegnate si cercherà di garantire la continuità del primo e secondo anno di corso. I tagli all’organico sono una conseguenza diretta della legge di bilancio 2025, che ha previsto una decurtazione a livello nazionale di 5.660 posti, di cui 300 in Piemonte.

Le scuole serali e le sezioni carcerarie affrontano già difficoltà strutturali, tra cui la frequenza irregolare degli alunni. Nel carcere è frequente il trasferimento dei detenuti, che rende complessa la regolarità della frequenza scolastica. Tuttavia, i docenti coinvolti sottolineano che tali motivazioni non giustificano i tagli all’organico. In una nota, gli insegnanti del liceo artistico “Primo” hanno evidenziato che la riduzione del personale rappresenta una violazione del diritto allo studio per i detenuti, sancito dalla Costituzione italiana e da normative nazionali e internazionali.

Gli insegnanti ribadiscono che l’istruzione è spesso l’unico strumento disponibile per i detenuti per costruire un percorso di reinserimento sociale e ridurre il rischio di recidiva. L’educazione in carcere non deve essere considerata un privilegio o un elemento temporaneo, ma un diritto fondamentale per tutte le persone, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. Il presidio organizzato il 29 maggio a Torino per protestare contro il ridimensionamento del liceo artistico vede la partecipazione di docenti, studenti e rappresentanti delle istituzioni, che sottolineno la necessità di mantenere e rafforzare le opportunità formative all’interno del sistema penitenziario.

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