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Tutela del vino

Consorzio dei Vini d'Acqui, Ricagno riconfermato alla presidenza: priorità a redditività agricola e competitività industriale

Massimo Marasso e Andrea Botto nominati vicepresidenti. Focus su strategie condivise per la tenuta della filiera

Consorzio dei Vini d'Acqui, Ricagno riconfermato alla presidenza

Consorzio dei Vini d'Acqui, Paolo Ricagno resta presidente

Paolo Ricagno è stato confermato alla guida del Consorzio Tutela Vini d'Acqui, l’ente che coordina e promuove le denominazioni DOCG e DOC del comprensorio vinicolo dell’Alto Monferrato, con particolare attenzione all’Acqui DOCG. Ricagno, già presidente della Vecchia Cantina di Alice e Sessame (Asti), proseguirà il suo mandato alla presidenza con il supporto di due vicepresidenti: Massimo Marasso, rappresentante delle case spumantiere, e Andrea Botto, viticoltore titolare dell’azienda agricola Botto di Ricaldone, designato in rappresentanza della componente agricola.

Il rinnovo degli incarichi avviene in un contesto di mercato caratterizzato da instabilità, con effetti legati sia alla contrazione dei consumi interni, sia alle sfide legate all’export e alla concorrenza globale nel comparto vinicolo. Secondo Ricagno, le parole chiave per il futuro del Consorzio devono essere “cautela” e “visione strategica”, al fine di predisporre un piano di intervento strutturato che tenga conto delle esigenze dell’intera filiera produttiva.

Tra le priorità indicate dalla nuova dirigenza figurano la tutela del reddito dei viticoltori, messo sotto pressione dall’aumento dei costi di produzione e dalla volatilità dei prezzi all’origine, e il consolidamento della competitività delle aziende di trasformazione e commercializzazione. L’obiettivo dichiarato è quello di attuare un equilibrio tra valorizzazione del prodotto, sostenibilità economica delle imprese agricole e sviluppo dei mercati di sbocco.

Il Consorzio, riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come organismo di tutela ufficiale, svolge funzioni di promozione, vigilanza e valorizzazione del vino Acqui DOCG (nelle tipologie rosso e rosé) e delle altre denominazioni correlate, in particolare Brachetto d’Acqui e Dolcetto d’Acqui. Tra i progetti attualmente in corso, figurano iniziative di promozione all’estero attraverso la partecipazione a fiere di settore e campagne informative rivolte al consumatore finale, oltre a un piano di comunicazione congiunto tra i principali attori del territorio.

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