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IL REPORTAGE

I turisti e i torinesi a spasso tra graffiti, senza tetto e tende

Torino accoglie chi la visita a Ferragosto con incuria, soffitti scrostati, maxi cantiere e accampamenti

Torino via Viotti

Torino via Viotti

Arriva il ponte di Ferragosto e Torino si prepara ad accogliere i turisti che visiteranno il centro e passeggeranno sotto i portici con graffiti, muri scrostati, senzatetto, pavimentazioni sconnesse, un maxi cantiere e, ciliegina sulla torta, un accampamento in piazza Castello che rimarrà impresso in tutte le foto ricordo scattate a Palazzo Madama. 

Abbiamo fatto una passeggiata in centro, una mattinata da "turisti nella propria città" e l'impressione che abbiamo riportato non è decisamente delle più esaltanti. Partiamo proprio da piazza Castello, dove le tende dei manifestanti pro-Palestina occupano stabilmente lo spazio di fronte a Palazzo Madama da settimane. Un presidio pacifico ma costante, che ha trasformato uno dei luoghi più iconici della città in una sorta di campeggio. Pochi passi più in là, di fianco a Palazzo Reale, il soffitto dei portici sotto la prefettura e la Biblioteca Reale cade letteralmente a pezzi: non un bello spettacolo per chi va a strofinare il dito di Cristoforo Colombo. 

Se ci addentriamo in via Roma possiamo camminare solo sotto i portici perché attualmente è in corso una riqualificazione della pavimentazione con l’obiettivo di rendere pedonale tutta la via fino in piazza Carlo Felice. Sicuramente una buona notizia per il futuro ma nel presente un cantiere è quello che è. Un grande passaggio c’è anche in via Viotti, strada parallela a via Roma,  dove i cittadini segnalano la pavimentazione sconnessa che costringe residenti e turisti a procedere con cautela: «Non sono mancati episodi di cadute, soprattutto tra gli anziani», ci rivela un commerciante. Dal Comune ci fanno sapere che sono stati stanziati ulteriori 500mila euro per la manutenzione del suolo e della segnaletica orizzontale e altri 32milioni di euro della Fondazione CRT per il rifacimento di strade e marciapiedi in oltre 140 punti della città, tra cui anche diverse zone centrali.

La passeggiata continua tra le serrande abbassate. Non perché i negozi sono chiusi per ferie ma perché i fallimenti non si contano e coinvolgono anche locali storici, come il Caval 'd Brons, chiuso ormai da anni e mai riaperto. Colpa (anche) degli affitti troppo alti ma le saracinesche abbassate hanno però spalancato la porta a un’altra piaga sociale: il degrado urbano. Spazi vuoti e portici diventano rifugio per persone senza fissa dimora, che qui trovano riparo e, talvolta, espletano i propri bisogni. Negli ultimi mesi la situazione è leggermente migliorata, ma la presenza di bivacchi è ancora visibile. Ad esempio, in corso Vittorio, all’angolo con via Donati, la signora Antonella e gli altri residenti confessano di essere ormai esasperati: «Rispetto a qualche mese fa un miglioramento c’è stato, ma resta un uomo che urina contro le piante di corso Vittorio o tra le auto parcheggiate in via Donati. E poi ci sono i resti di cibo gettati a terra, che attirano i piccioni». Lamentele di cui nel corso dei mesi si è fatta portavoce soprattutto Grazia Poggio Sartori (Fdi), consigliera in Circoscrizione 1: «I cittadini chiedono decoro, sicurezza e rispetto delle regole. Non è accettabile che spazi pubblici siano abbandonati o occupati in modo indecoroso, Torino merita ordine, pulizia e attenzione!». Dal comune ci fanno sapere che rispetto alle persone che vivono in strada lavorano quotidianamente le cosiddette équipe di strada composte da servizi sociali, servizio adulti in difficoltà e nucleo di prossimità della polizia locale. Aperti anche in estate i due hub di via Traves e del compendio “ex Buon Pastore” in grado di accogliere complessivamente fino a 150 persone.

Ma i problemi non sono solo a terra e sui soffitti. Ci sono anche i muri, ricoperti di scritte e graffiti che periodicamente vengono cancellati dal Comune ma inesorabilmente ricompaiono nel giro di poche settimane. Ad esempio in via Po, davanti a Palazzo Nuovo e in tutte le vie attorno, come tante altre nel centro di Torino, dove i palazzi sono deturpati da graffiti che non hanno nulla a che vedere con l'arte. Questo fenomeno non solo danneggia il patrimonio architettonico della città, ma crea anche una sensazione di abbandono che incide sulla percezione di sicurezza e decoro urbano. Potremmo continuare a raccontare tante altre storie dando voce ad altri cittadini, senza cambiare il finale della storia.

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