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Il caso

Scambiato per un animale e ucciso durante la caccia: indagato un 19enne a Locana

Armando Dalla Bona, 82 anni, era stato ritrovato senza vita ieri per un colpo di arma da fuoco

Carabinieri e ambulanza 118

Foto d'archivio

Un colpo di fucile partito per errore avrebbe ucciso Armando Dalla Bona, 82 anni, volontario della Croce Rossa di Montanaro, durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi sopra Zaunere, frazione di Locana. Il dramma si è consumato nella mattinata di domenica 5 ottobre 2025. A sparare è stato un cacciatore di 19 anni residente a Castellamonte, ora indagato per omicidio colposo.

L’allarme è scattato intorno alle 9. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e l’elisoccorso regionale, ma per Dalla Bona non c’è stato nulla da fare: il proiettile lo aveva colpito in un punto vitale. Il corpo è rimasto nella zona fino al pomeriggio, mentre i carabinieri di Rivara e Ivrea, insieme alla Sezione Investigazioni Scientifiche del comando di Torino, effettuavano i rilievi. Alle 16.15 il Soccorso Alpino ha recuperato la salma.

Secondo la prima ricostruzione, la vittima non indossava la pettorina arancione ad alta visibilità, obbligatoria per motivi di sicurezza. Proprio questa mancanza, unita alla posizione in cui si trovava, potrebbe aver tratto in inganno il giovane cacciatore, che avrebbe sparato credendo di aver individuato un animale tra i cespugli.

La procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta per chiarire ogni aspetto della tragedia, verificando il rispetto delle procedure di sicurezza e la corretta assegnazione delle postazioni di caccia.

Solo due settimane fa, un incidente analogo era costato la vita a Daniele Barolo, 46 anni, colpito da un amico durante una battuta a Carrù. Due morti in meno di un mese che riaccendono il dibattito sulla sicurezza venatoria e sulla necessità di regole più severe.

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