Forse si poteva fare prima rendendo obbligatorio il vaccino. Ma tant’è. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Green pass che si estende a tutti i lavoratori del pubblico e delle imprese private. Così il certificato, questo sì, diventa obbligatorio anche per le partire Iva, il grande comparto del volontariato, le badanti, le colf , le baby sitter. E poi per gli amministratori pubblici. La Chiesa sembra esentata, nonostante l’ammissione del Papa su qualche cardinale No Vax. Per le messe, di solito affollate, si vedrà. C’è tempo quasi un mese per mettersi in regola visto che il provvedimento entrerà in vigore il 15 ottobre, poi scatteranno le sanzioni. Il Governo dunque guarda al di là della “immunità di gregge” che il generale Figliuolo promette per la fine del mese, e vuole mettere in sicurezza il Paese spingendo tutti a vaccinarsi. I No Vax sono avvisati, anche se immaginiamo che questa decisione possa suonare come un ultimatum a mettersi in riga. O così, o fuori, salvo il ricorso continuo ai tamponi che non saranno gratuiti ma a prezzo calmierato. Una decisione che rompe con la tradizione tutta italiana della morbidità fatta sistema e che alza un muro, tutto politico per ora, contro una possibile recrudescenza della pandemia. Resta da capire come si faranno i controlli, dentro e fuori da fabbriche, uffici e pure la porta di casa. Conosciamo il peso delle sanzioni, da 600 a 1.500 euro per chi trasgredisce - datori di lavoro compresi - ma sappiamo anche perché lo abbiamo visto in questi mesi in cui il Green pass era già obbligatorio, come i controlli siano stati quantomeno blandi. Si arriverà ad una task force? Probabilmente no visto che non ci sono i controllori per evitare che i nostri treni e i nostri bus si trasformino in carri bestiame. Staremo a vedere, nel frattempo ci aspettiamo, come chiede Draghi, che onorevoli e senatori siano i primi a dare l’esempio.
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