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IL BORGHESE

Basta un cavo e l’Italia va giù

Leggi il commento di Stefano Tamagnone

Basta un cavo e l’Italia va giù

Le anagrafi di tutta Italia in panne. Paralizzate perché il cervellone centrale delle carte d’identità elettroniche è andato in tilt. E nessuno è in grado di fare niente per 24 ore. L’allarme scatta di buon mattino, prima di pranzo gli hacker filorussi rivendicano, attribuendosi il merito di un blitz informatico contro il nostro Paese ritenuto colpevole di rifornire di armi Kiev.

Ma il ministero dell’Interno fornisce un’altra versione. Spiegando che il sito a cui tutti gli uffici periferici si collegano è offline a causa di un incendio che avrebbe danneggiato la fibra. Che forse è pure peggio, se per mandare tutto in vacca basta che un cavo vada arrosto chissà dove. Migliaia di italiani, intanto, sono incavolati neri, perché l’appuntamento annullato all’ultimo minuto ieri mattina l’avevano prenotato mesi prima.


E adesso chissà quando potranno ottenere quel pezzettino di plastica con chip che racchiude tutte le nostre informazioni e ci permette di accedere ai portali dell’Inps, dell’Agenzia delle Entrate, pagare le multe o inviare il 730 precompilato con un semplice un click. Perché la Carta d’Identità digitale, oggi, non è più soltanto un documento, ma una “chiave” per aprire le porte virtuali dei siti che hanno sostituito i vecchi, polverosi, uffici.

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Un passepartout che ci permette di interagire con le amministrazioni senza più dover fare la coda o litigare con un impiegato scortese. Un sistema moderno, utilissimo, veloce, efficiente. A patto che funzioni. Perché anche i cervelloni fanno le bizze. E un intero Paese si può bloccare per un surriscaldamento delle periferiche. Sempre che non si tratti davvero di uno di quegli attacchi che stanno diventando sempre più frequenti, penetranti, dannosi.

Con i virus che sostituiscono le armi, in mano a veri e propri eserciti di pirati telematici. E battaglie che si combattono con le tastiere. Mettendo magari in campo anche l’intelligenza artificiale. Di cui sappiamo ancora poco, a parte che - almeno per ora - non ha ancora eliminato le umane deficienze.

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