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IL BORGHESE

La generazione dei rompiballe

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

La generazione dei rompiballe

La generazione dei rompiballe

Per qualcuno sono dei profeti. Sentinelle che con le loro azioni risvegliano il mondo dall’oscurità, avvisando tutti noi che la sabbia nella clessidra sta per finire e - se non si interviene subito con decisioni drastiche a favore del clima - tutto quanto scomparirà. Noi compresi. Per altri, invece, gli attivisti di Ultima Generazione sono vandali e niente più. «Matti a cui fare il Tso» (Sgarbi), «Eco-imbecilli» (Salvini), «stupidotti del contado», per il giornalista de Il Foglio Antonio Gurrado che è arrivato ad augurarsi che il loro destino coincida con il nome che si sono dati. Pensiero condiviso - c’è da giurarci - da buona parte dei poveri cristi che ieri mattina sono rimasti bloccati per un paio d’ore. Immobili, in coda, ad avvisare l’ufficio o il dottore da cui avevano prenotato una visita da mesi. Tutto rinviato, tutto sospeso per una mattina nelle vite di migliaia di automobilisti finiti nella trappola degli attivisti che si sono distesi a terra sull’A4, bloccando il traffico in entrambe le direzioni. In due si sono anche incollati le mani all’asfalto. E vista la “ presa”, per questo “coup de teatre” che ha permesso alla notizia di essere promossa dai notiziari regionali ai Tg dell’ora di pranzo, devono aver fatto un’eccezione all’utilizzo di prodotti bio superecologici.

Il fine, per Ultima Generazione, del resto giustifica i mezzi, visto che hanno già imbrattato di vernice palazzi storici e monumenti, lanciato pappa al pomodoro contro opere d’arte, paralizzato il traffico di diverse strade. Scatenando ogni volta polemiche, rabbia, aspre critiche. Senza che il messaggio (questo sì sacrosanto) della necessità di fare qualcosa per l’ambiente che dicono di voler trasmettere, alla fine, sia passato. Schiacciato dal fastidio costretto a subire chi se li è trovati davanti e ora li considera soltanto una generazione di rompiballe.

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