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IL BORGHESE

Quando la denuncia resta in un cassetto

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Quando la denuncia resta in un cassetto

Quando la denuncia resta in un cassetto

Nel manuale della politica, archiviato (si fa per dire) il vecchio Cencelli con cui ci si spartivano le nomine che contano, entra di prepotenza “La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” che si celebra sabato 25 novembre. E così si corre per non perdere l’occasione, tutti uniti maggioranza e opposizioni per approvare il nuovo “codice rosso” che sulla carta dovrebbe essere il baluardo con cui proteggere le vittime come Giulia assassinata da un fidanzato che forse non era solo geloso di lei, ma anche della sua laurea che la rendeva indipendente, oltre che libera da un amore asfissiante.

Ma la legge, puntuale solo per l politica, purtroppo - e lo sappiamo tutti- servirà a poco, nonostante il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento dei violenti, l’arresto anche in flagranza differita e i tempi stretti chiesti alla magistratura per le misure cautelari. E già immagino le statistiche future stilate per dimostrare che ciò che è stato scritto nella legge si è trasformato in realtà.

Come è accaduto mesi fa quando, con sfortunato tempismo, si disse che i reati di violenza e i femminicidi erano diminuiti. In realtà serve ben altro a cominciare dalle famiglie, dalla scuola e dalla regolamentazione dei social. E serve soprattutto insegnare a chi prende le denunce a non sottovalutare quel gesto e a difendere quella lacrime come dovrebbe insegnare un altro codice, quello della sicurezza. Sono stufo di leggere tra le righe di qualche articolo compiacente che “lei lo aveva denunciato” ma poi...

Perchè alla fine, e lo sappiamo, molte donne denunciano, mai i fogli protocollo con i racconti delle violenze, restano lì, tra i faldoni. Non per ignavia, ma perchè manca una preparazione adeguata dei nostri ragazzi in divisa. Facciamo la legge del “codice rosso” ma poi addestriamo chi, al fronte, deve difendere le creature in pericolo. Perchè se no finirà come per Giulia, con lacrime, candele accese, rabbia e un terribile senso di impotenza.

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