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IL BORGHESE

Auto troppo care? I cinesi ora ridono

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Auto troppo care? I cinesi ora ridono

Auto troppo care? I cinesi ora ridono

Novembre nero per Stellantis. Le immatricolazioni in Italia crollano, specie nell’elettrico mentre l’auto in Europa tira alla grande facendo segnare un incremento positivo rispetto alle quote di mercato dello stesso mese dello scorso anno. E una riposta a questa crisi sta con ogni probabilità nell’aumento dei prezzi delle vetture (utilitarie comprese) che in Italia hanno fatto segnare un +34,3% rispetto ai listini del 2019. Colpa dell’inflazione, dicono gli economisti e sottolineano gli esperti del settore, ma dimenticano forse i “ritocchi” dovuti alle varie fasi speculative che cominciano dalle materie prime e finiscono con la rete distributiva.

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In realtà sembra vi sia una sorta di congiura nei confronti di chi deve acquistare un’auto, nonostante le campagne pubblicitarie che tentano di illuderci con rate mensili di poche centinaia di euro, salvo poi chiedere alla firma del contratto anticipi sostanziosi e rata finale strong che può arrivare a decine di migliaia di euro. In realtà mentre Stellantis fa il muso duro con il governo italiano per ottenere incentivi all’acquisto (materia sulla quale l’Avvocato era diabolicamente abile), dall’altra pare proprio non esistere una politica commerciale che tenga conto della mobilità. A tal proposito andrebbe segnalato a lor signori che il parco auto è sempre più vetusto e dunque anche meno sicuro.

A guardare le statistiche, infine, troviamo un dato sorprendente: mentre Stellantis perde quasi il 3% sul mercato, comincia a tirare la concorrenza extra europea, soprattutto cinese, che ne approfittano offrendo persino dei piccoli Suv a prezzi inferiori rispetto ad una compatta made in Italy. Aggiungo e chiudo con un accenno alla 500 Bev che si fa a Mirafiori. Se ne vendono poche e forse una domanda maliziosamente ci sta: a Stellantis conviene di più la cassa integrazione che alla fine paghiamo noi?

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