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IL BORGHESE

L’ultimo segreto sul rapimento di Moro

Le rivelazioni del vice di Bettino Craxi sul ruolo di Cossiga e dei servizi segreti

L’ultimo segreto sul rapimento di Moro

Il corpo dello statista Dc ritrovato in via Caetani a Roma

Quante verità ancora nasconde il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro? Dopo 45anni, su quella che è stata la vicenda più buia della nostra storia recente, ritornano i fantasmi della P2 di Gelli, dei traffici loschi di agenti americani e del Mossad, le coperture offerte alle brigate rosse dalla malavita fino alla ipotesi della “cessione” dell’ostaggio a chi aveva il compito di chiudere la partita con lo Stato. Di certo sappiamo soltanto che troppi elementi furono trascurati da subito: dai bossoli sparati in via Fani, al numero dei brigatisti travestiti da avieri che falciarono gli agenti di scorta al presidente della Dc.

Fino ai covi bierre mai verificati dalla polizia, al depistaggio del Lago della Duchessa e ai verbali degli interrogatori di Aldo Moro, ritrovati anni dopo a Milano. Eppure avremmo dovuto capirlo quel giorno stesso, mentre ci aggiravamo per via Fani a poche ore dal sequestro di Moro, che quella non sarebbe stata una storia semplice da raccontare. Lo facemmo da cronisti, raccogliemmo le testimonianze, sentimmo persino quel medico che cadde dalla motoretta pochi minuti prima che si scatenasse l’inferno, per una raffica di mitra sparata da chi era in sella alla famigerata Honda blu nascosta in una rientranza di vi Fani. Due agenti, scoprimmo anni dopo, assoldati forse per proteggere le stesse bierre. Possibile? Forse, Ma senza fatti concreti tutto diventa oscuro, farraginoso. Persino immaginario. Fino a domenica sera, puntata di Report dove si spaccia l’ultimo segreto sulla morte di Moro.

Lo scenario è quello dell’ufficio del ministro Cossiga, sono appena le 9 del mattino e davanti a lui siede Claudio Signorile notabile socialista incaricato di trattative segrete con le bierre tramite Avanguardia Operaia. Arriva il caffè, i due, apparentemente dovrebbero parlare della direzione dc convocata per il pomeriggio, ma suona il cicalino del telefono di Cossiga. Una voce parla di un’ auto rossa e di una nota personalità.... I due si guardano in silenzio mentre il potere viene informato in quegli attimi che Aldo Moro è stato ucciso. Con tre ore di anticipo rispetto alla telefonata del brigatista Morucci che chiama alle 12,13 per avvertire che “in via Caetani, seconda traversa a destra di via Botteghe Oscure, in una Renault rossa, c’è il corpo di Aldo Moro”. L’ultimo mistero che autorizza qualunque ipotesi sulla tragedia, anche la più assurda e strampalata che il Presidente della Dc sia stato ceduto dalle bierre ad altri. Servizi segreti deviati, Mossad, Cia, criminalità organizzata? Solo ipotesi, nessuna certezza. Tutto, in questa tragica vicenda, finisce in una putrida nebbia.

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