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Il Borghese

C'è Profumo di Intesa...

La scelta del presidente della Compagnia e il ruolo di Comune, Regione e banca

C'è Profumo di Intesa...

Le Fondazioni, in queste città, sono sempre guardate in maniera misteriosa. Per i critici sono “poltronifici”, ma realtà come la Fondazione Crt o la Compagnia di San Paolo - a differenza di altri Cda dove la politica piazza i suoi uomini - sono ambienti ben più complessi di come li si vuole raccontare. Tanto per dirne una, l’attuale presidente uscente è stato rettore del Politecnico e ministro; prima di lui abbiamo visto un ex sindaco poi traghettato alla poltrona di governatore. Né parcheggi né pensionati, insomma. Anche perché l’attività della Compagnia si inquadra con i suoi numeri, con i progetti sostenuti e con le somme mosse. Senza dimenticare che della banca quasi omonima, Intesa Sanpaolo, detiene il 6,5% delle azioni.

Dunque, nella partita della successione ai vertici, che avverrà attorno alla metà di aprile, è difficile non immaginare che la banca voglia avere voce in capitolo. La scelta del successore viene condivisa da un consiglio generale dove ci sono il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Comune di Genova e le Camere di Commercio. La consuetudine vuole che sia il sindaco di Torino a esprimere il presidente, ma non da solo: deve avere un appoggio e anche sostanzioso. La modifica allo statuto per i limiti di età ha già eliminato l’ex ministro Elsa Fornero mentre un altro ex rettore pare non sia la prima scelta.

Carlo Messina, ad di Intesa, rientrato da Davos, ha già in agenda incontri con Stefano Lo Russo e Alberto Cirio. Serve un nome di alto profilo. Così come di alto profilo dovrà essere il nuovo presidente di Intesa Sanpaolo, magari proprio Francesco Profumo, che Messina gradirebbe molto. Una corsa che magari fa meno audience di una elezione regionale, ma nell’ottica del governo di questa città pesa. E anche parecchio.

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