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IL BORGHESE

Lotte di potere in Fondazione

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Lotte di potere in Fondazione

Lotte di potere in Fondazione

Chi è addentro alle segrete cose e conosce la strategia strisciante del “sistema Torino” di cui l’ex geometra Enrico Salza è stato il primo artefice intrecciando per mezzo secolo affari e finanza e dominando la città e non solo, venerdì sera deve aver strabuzzato gli occhi. Non era mai capitato, almeno fino ad ora, che un terribile pasticcio travolgesse letteralmente il salotto dorato della Fondazione Crt. L’epilogo di una storia di potere che comincia quando Fabrizio Palenzona riesce a detronizzare dalla presidenza Giovanni Quaglia e poi taglia i ponti con le istituzioni torinesi che non hanno gradito la sua ascesa in via XX Settembre e pone fine a quella “concordia istituzionale” che invece era il piatto forte del vecchio sistema Salza. Insomma quel sistema Torino capace ai tempi di tessere buoni rapporti con Agnelli, l’Unione Industriali, la Camera di Commercio e la politica. Cominciando prima con la Dc, per approdare ai sindaci di sinistra: dall’ex Pci Piero Fassino, ai suoi successori Valentino Castellani e Sergio Chiamparino.

E ora Stefano Lo Russo. Palenzona con le sue grandi mani, sbarazza la tavola: esclude i candidati di Alberto Cirio, di Stefano Lo Russo, di Maria Luisa Coppa presidente dell’Ascom e piazza i suoi nel consiglio direttivo. Ma la locomotiva alessandrina esce dai binari: ci sono troppi affari non graditi a cui si è dedicato (Banca d’Asti, Banca del Fucino e quei 20 milioni spesi per la cantina vinicola Enosis) e troppe poltrone di potere da assegnare perché tutti tacciano di fronte ai suoi ruggiti. Così il segretario generale Andrea Varese finisce sfiduciato dal Cda e Palenzona viene messo all’angolo. Ma stiamo parlando della Fondazione Crt non di un’impresa qualunque, magari potente, ove gli azionisti si giocano le carte del potere. Davanti allo specchio c’è la città, ci sono gli obblighi di una istituzione che è la terza in Italia e ovviamente ci sono poltrone da assegnare che si chiamano Cassa Depositi e Prestiti, Ogr, Ream. E tante altre. Scorre il sangue. E c’è poco tempo. Anzi, è già scaduto mentre stiamo scrivendo. Ma “il grosso pasticcio” è solo alla prima puntata.

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