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IL BORGHESE
02 Dicembre 2024 - 05:00
Sarà un dicembre pieno di scioperi
Uno sciopero ogni tre giorni, senza contare i picchetti e le manifestazioni locali. Un anno infarcito di disagi. L’Italia si scopre capitale europea della protesta di piazza che, come si desume da un insolito calendario, non risparmierà neppure il mese di dicembre, praticamente fino all’antivigilia di Natale. Avremo un presepe costellato di bandiere rosse secondo quella che appare già oggi, l’agenda di Maurizio Landini. A conti fatti, visto che dicembre conta 16 giorni lavorativi (se aggiungiamo anche 23 antivigilia del Natale) scopriamo che gli stop, dai trasporti, alla logistica, alla sanità e via discorrendo, saranno quindici. Come dire uno, o più scioperi al giorno per rendere sempre più difficile e travagliata la quotidianità ai cittadini, cominciando come sempre dai pendolari che, su e giù per lo stivale, sono le vittime predestinate di ritardi, cancellazioni e disagi vari.
Ma c’è di più: il leader barricadiero della Cigl, insomma colui che vorrebbe “rivoltare l’Italia come un guanto” indifferente al fatto che dietro i cortei legittimi si nasconde una violenza di piazza sempre più organizzata, vuole un altro sciopero generale. E lo già previsto per il 13 dicembre, un venerdì tanto per cambiare, ad appena due settimane da quello che abbiamo appena subito. Dico subito non certo per contestare il sacrosanto diritto allo sciopero quanto per ciò che si porta appresso la strategia landiniana quando si scatenano le frange violente dei centri sociali, dell’anarchia e dei Pro Plal. Ma evidentemente la replica dello sciopero generale sta bene anche ad altri settori sindacali: a cominciare da quello dei trasporti aerei (domenica 15 sarà da bollino rosso) per finire con il settore merci. Una strategia perfetta per dare danno al turismo, al commercio natalizio e soprattutto a chi, magari dopo un anno di lavoro, vuole raggiungere la famiglia che vive lontano.
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