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Il Borghese
11 Febbraio 2025 - 05:50
Centoquarantamila, centosessantamila auto. È questa la soglia che può salvare Mirafiori. Centosessantamila auto - nella migliore delle ipotesi - divise su due modelli: o, per meglio dire, due versioni della stessa auto. Ossia, l’attuale Fiat 500e e la Fiat 500 Ibrida Torino - ché pare sarà questo il suo nome -, in produzione da ottobre 2025. Cose note, ma che oggi verranno ufficializzate nel consiglio regionale aperto cui prenderanno parte, ed è questa la novità, rappresentanti di Stellantis.
In un consiglio regionale che prevede qualcosa come 39 interventi, è fin troppo facile prevedere che quello di Stellantis sia il più atteso. La Fiat 500 Ibrida è stata annunciata già da Carlos Tavares, ex ceo di Stellantis, e poi confermata dal suo “facente funzioni”, Jean Philippe Imparato, capo di Europe Enlarged. Ma la sede in cui questo annuncio verrà ripetuto, va da sé, trasforma il tutto in un atto politico.
Mirafiori, lo stabilimento più antico, avrà dunque la sua “seconda auto”, per quanto sembri difficile pensare a due auto diverse, al di là della motorizzazione. I dubbi maggiori, però, riguardano la vecchia elettrica: davvero si pensa di piazzare sul mercato 50mila 500 elettriche ogni anno? Il 2024 si è chiuso con cifre al di sotto delle 30mila. Al di là dei cambiamenti di rotta dell’Europa sull’elettrico, la concorrenza sembra agguerrita al punto di venire nella casa della (ex) Fiat per presentare il suo nuovo modello (vedi BYD) e corteggiare gli stessi fornitori del gruppo franco-italiano, quei fornitori cui negli anni sono stati ridotti gli ordinativi: BYD ora vuole ridare loro lavoro o, forse, convincerli a spostarsi là dove ci saranno gli stabilimenti, ossia Ungheria e Turchia? Molte aziende si salverebbero, così. Ma non i lavoratori. Ed è questo, al momento, il grande rischio da monitorare, più ancora dei turni di Mirafiori.
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