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Il Borghese

Questo parcheggio nel centro di Torino è come una macchina del tempo

Storie di archeologia industriale (e non solo) attraverso le auto abbandonate in città

Questo parcheggio nel centro di Torino è come una macchina del tempo

Qualche anno fa, durante una operazione dei carabinieri, mi capitò, assieme ad altri reporter, di addentrarmi nei sotterranei dell’allora Casa Gramsci (oggi hotel di lusso). E, passando da un infernotto a una cantina, a un certo punto ci ritrovammo di fronte a un’automobile: una vecchia BMW, una serie 7 se ricordo bene, coperta di polvere, con le gomme a terra, semidevastata. Come ci era arrivata là sotto?

Il fatto è che le nostre città sono piene di auto abbandonate, di vetture parcheggiate da tempo immemorabile. Rubate? Guaste? Abbandonate per la morte del proprietario? Ognuna potrebbe raccontare un qualche tipo di storia.

Ricordo, in epoca più recente, una Lancia Thema, abbandonata nel parcheggio del Palagiustizia. Oggi, guardo le foto del servizio che pubblichiamo - on line ma anche sul giornale in edicola - e trovo alcune chicche autentiche.

Passi la Bmw Serie 1 vandalizzata e cannibalizzata dai ladri, anche la Ford Fusion con i vetri rotti, ma quella Fiat 127 targata “TO X...” (quindi, a spanne, la colloco fra 1981 e 1982), con tanto di disco orario sul cruscotto, da dove arriva? Divorata dalla ruggine, ma con i segni di una passata cura. E un color caffelatte che è forse la rarità maggiore per quel modello.

Ben più classico il colore (classico verdino) di una Fiat Panda targata Vicenza, targa nera e arancione, quindi anche attorno al 1983. Una “30 S”, un modello che si trova a fatica. Con un adesivo scolorito dell’Asi, ossia l’associazione delle auto storiche. E tante tante ingiurie del tempo e dell’abbandono.

Qualcuna è chiaramente diventata un rifugio, un’alcova di disperati, qualcuna semplicemente rimane lì, in pieno centro di Torino, a due passi da un hotel di lusso. Le misteriose strade della vita (e dei motori).

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