l'editoriale
Cerca
03 Dicembre 2020 - 07:53
Di libri Fabrizio Corona ne ha scritti parecchi, compreso un non indimenticabile giallo (“Chi ha ucciso Norma Jean”) su un paparazzo a caccia di un killer per vendicare l’amica uccisa, ma questa volta è diverso. A cominciare da quella copertina, questa sorta di “ecce homo” di nudità esaltata e tatuata e l’intimità o l’arma prediletta celata da una banconota da 100 euro, la vera droga di colui che è stato «il re dei paparazzi» senza aver mai preso una macchina fotografica in mano in vita sua (forse... Corona mistifica anche il buono di sé). E poi la casa editrice, La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, che ora può avere nello stesso catalogo Umberto Eco e Corona, i premi Strega e il bad boy per eccellenza degli ultimi anni, il sublime in alto e il sublime in basso, annotazione che il fratello di Elisabetta, Vittorio Sgarbi, amerebbe. «Ho il dono della parola» dice Corona. E perché? gli si potrebbe chiedere. «Perché io sono Dio». Ah beh, allora si spiega tutto.
Questa non è più un’autobiografia, è il romanzo di un uomo che si è fatto dio di un sistema che ha costruito, amplificato, messo a nudo, ma che l’ha anche masticato e sputato. Benvenuti in Italia, l’Italia degli ultimi decenni, del Paese che va a pezzi ma si moltiplica ogni forma di esposizione mediatica, la si ricerca, la si paga, così come oggi si pende dalle parole degli influencer o dei conduttori della “tivù verità”.
Fabrizio Corona racconta, alle volte interrotto dalla “telefonata” della mamma, espediente narrativo quando si ha bisogno che parli la coscienza buona, o degli amici e co-protagonisti della sua ascesa e della sua caduta, del suo ribellarsi a un sistema che pure costruiva.
C’è la corsa di un ragazzino che sfugge ai fantasmi «del cane che da vent’anni vuole divorarmi», a traumi cerebrali, alla mediocrità, inseguendo il successo, di cui offre il proprio viso e il proprio corpo, ma soprattutto i soldi, spremendo il sistema, non un Robin Hood, ma un Robin Bad.
C’è tanta amicizia, persino candore, in questi misfatti messi in fila: «Lapo lo credevo ormai un amico» annota ricordando la testimonianza del giovane Elkann al processo. Per una vicenda di cui veniamo a conoscere il mistero celato, la verità sulla notte dell’overdose e del trans Patrizia: Corona che la trova, la paga, la convince a rilasciare interviste che anche i giornalisti più autorevoli si contendono, ma poi alla fine tutto svanisce, perché l’Italia è più preoccupata dalla sorte di quel giovane di ventotto anni in coma che non del verbo di un trans sul viale del tramonto a San Salvario.
Corona minacciato di morte da un nipote di Enrico Mattei, Corona che diventa re anche in carcere, Corona che sposa Nina Moric, ci fa un figlio ma le rende la vita un inferno. E poi Belen, «non ho mai amato nessuna come lei». L’ha creata, dice, come ha creato l’Italia e il mondo che abbiamo attorno. E Berlusconi, Briatore, Vacchi, la D’Urso e Ilary Blasi, la condanna definitiva e la fuga in 500 verso il Portogallo, la galera e la comunità, il ritorno.
Perché ci interessa tanto questa storia, perché ci diverte tanto questo libro fantastico di un uomo che ha pagato per ciò che in fondo era la norma nel suo mondo di gossip, di paparazzate, di esclusive vendute o strappate? Perché cade il velo ipocrita del “così fan tutti”, perché c’è un uomo che dice «Io faccio così. E a voi piace». Un uomo che oggi prova a dire che se avesse avuto qualche carezza in più, qualche «bravo» da bambino, forse non si sarebbe perso. Ma qui entriamo nel romanzo, il plot prevede che il bad boy lo dica. Salvo pensare al prossimo momento in cui ci sbatterà in faccia quel suo «Io sono Corona» e ci divideremo tra chi pagherebbe per un selfie con lui e chi urlerà «crucifige!». Perché l’Italia è sempre stata così.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..